martedì 30 maggio 2023

NIKON F-5

F-5 ATTO DI FORZA


Autofocus, corpo in metallo, 8 fotogrammi al secondo, esposimetro fantascientifico e gadgets esclusivi. Ecco la F-5, la Nikon nata per contrastare gli attacchi della Canon e colpire al cuore i professionisti. Anche senza innesto per lo scatto flessibile meccanico.




Quanto costerà? Sei milioni, forse cinque e mezzo......è la prima cosa che abbiamo chiesto, ai responsabili della Nikon, dopo qualche minuto che avevamo in mano la nuova reflex? La F-5 è una  di quelle novità che ciclicamente sono attese nel mondo della fotografia. E' la Nikon professionale, come lo sono state andando a ritroso la F, la F-2, la F-3 e la F-4 a partire dal 1959.


VISTA DALL'ESTERNO





Grossa e nera, tutta di metallo con finitura martellata opaca, il peso è di circa 1200g, comunque, sottolinea la Nikon, pesa meno di una F-4S con impugnatura porta batterie,. Nel caso della F-5 l'impugnatura è integrata con il corpo macchina e dotata di un secondo pulsante di scatto comodo per le riprese in verticale, fa crescere un po gli ingombri sempre se si fa il paragone con la F-4 standard.Ma evidentemente la sete di energia elettrica qui è più elevata, lo testimonia l'alimentazione con batteria ricaricabile Ni-Mh  da 1200mAh. E' possibile anche l'impiego di pile stilo, ma si perde qualcosa, per esempio, in termini di velocità di scatto e si riduce un tantino l'autonomia. Comunque le cose buone della F-4 ci sono tutte tranne una: la presa per l'innesto del flessibile meccanico, soppiantato da quello elettronico. Nella parte superiore dei comandi è sparita la ghiera dei tempi, che invece si modificano utilizzando una ghiera multifunzione, la stessa ghiera se adoperata in combinazione con un pulsantino, permette di scegliere tra i quattro modi di esposizione: manuale, a priorità di tempi, a priorità di diaframma e program, la stessa ghiera serve anche per la compensazione dell'esposizione o per starare intensionalmente gli ISO. Un'altra ghiera, più piccola posta davanti al pulsante di scatto, permette di impostare i diaframmi, ma nulla vieta di impostarli attraverso la ghiera degli obiettivi, operazione trall'altro obligatoria se si montano obiettivi AI a fuoco manuale. Altra piccola innovazione è il pulsante per verificare la profondità di campo: la chiusura è elettromeccanica e permette di adoperare questa funzione, anziche soltatanto in manuale o in automatismo a priorità di diaframma, anche in priorità dei tempi o in program, cioè quando si lavora con la ghiera dei diaframmi bloccata sul valore minimo. Niente paura, comunque, perché i comandi della sifisticatissima F-5 sono talmente intuitivi che non è necessario leggere il libretto delle istruzzioni per cominciare a scattare foto. E', insomma, una reflex che è piacevole, e possibile, scoprire da soli.

A TUTTA VELOCITA'

La prima differenza che si nota è la capacità di raffica scattando con il motore di trascinamento impostato sulla cadenza più rapida di 8 fotogrammi al secondo. Il tutto in auto focus, che può contare su un nuovo modulo Multi-Cam 1300 e su un nuovo motore molto potente che tua la messa a fuoco sull'obiettivo. Inoltre stando alle dichiarazioni ufficiali, il sistema Focus Tracking è in grado di rilevare la posizione di un soggetto in movimento e di aggiustare il fuoco fra uno scatto e l'altro.Ciò che più ci colpisce è il fatto che lo specchio rimanga attivo. Nella F5 è stato adottato uno specchio con movimento motorizzato e montato su uno speciale sistema di ammortizzatori, in grado di tornare in posizione appunto 8 volte al secondo con il risultato di avere una visione quasi continua dell'immagine inquadrata.Anche il riavvolgimento della pellicola è veloce, 4 secondi in tutto, cosicché il fotografo professionista possa lavorare molto più velocemente.Se ce ne fosse la necessità si può comunque ricorrere al maneggino di riavvolgimento manuale presente come nelle precedenti reflex.Per raggiungere queste velocità bisogna utilizzare la batteria ricaricabile Ni-Mh, invece con le normali stilo si raggiunge la massima velocità di 6 fotogrammi al secondo e il tempo di riavvolgimento passa a 6 secondi.

NUOVO MODULO AF

Questo nuovo modulo sembra studiato apposta per eliminare gran parte delle noie tipiche dei sistemi precedenti, a partire dalla difficolta di mettere a fuoco in automatico, soggetti posti in prossimità del bordo dell'inquadratura. Innanzitutto le aree di rilevazione sono cinque, tre a croce e due lineari, e si attivano automaticamente in presenza di un soggetto che si muove all'interno dell'inquadratura. Il sistema si chiama ( auto focus dinamico). Una volta che il sistema aggancia il soggetto lo mantiene a fuoco anche in presenza di elementi di disturbo che passano momentaneamente davanti alla scena. 


L'ESPOSIMETRO RGB

Si chiama Color Matrix 3D, e mantiene le 5 aree di misurazione comparata della luce tipiche degli esposimetri Nikon Matrix. Il Color Matrix si basa su un sensore RGB da 1005 Pixel, che rileva luminosità, contrasto e colori sull'intera scena inquadrata. Il risultato della relazione viene confrontato con una libreria di 30.000 possibili situazioni fotografiche memorizzate, e l'esposizione viene calcolata di conseguenza. Il sistema dovrebbe portare vantaggi pratici nelle scene in cui c'è un colore predominante sugli altri, che possono indurre letture inesatte negli esposimetri tradizionali, e dovrebbe anche garantire esposizioni appropriate quando si fotografa, per esempio, con luce al tungsteno, in quanto i sensori esposimetri tradizionali non mantengono una risposta lineare in caso di una illuminazione artificiale. Il sensore 3D resta attivo anche con i flash dedicati, e questo dovrebbe consentire grandi cose visto che il tempo sincero X è stato portato ad 1/300 di secondo. Con il lampeggiatore SB-26 si può ottenere l'opzione FP (Flash Peak) che permette di usare il flash con tempi di scatto fino a 1/4000 sec.



Utile la presenza di un secondo pulsante di scatto, che rende più agevole la ripresa in posizione verticale. Il riavvolgimento della pellicola è motorizzato, ma è disponibili anche il maneggino per il riavvolgimento manuale.

Nonostante il peso circa 1200 grammi solo corpo, la F5 si maneggia comodamente. Il penta prisma è intercambiabile, disponibile in 4 modelli. Quello in dotazione standard è di tipo HP (High-eye Point) permettendo la completa visione della scena anche a chi indossa gli occhiali. 

Un comando sul dorso da azionare con il pollice, permette di scegliere l'area di lettura dell'auto focus fra le cinque disponibili. L'area attiva è evidenziata nel mirino da una freccia fuori dal campo inquadrato, e dai bordi del riferimento che divengono più spessi.



In combinazione con i lampeggiatori dedicati e con gli obiettivi AF-D  la F5 promette miracoli in luce 
 flash, come in luce ambiente, anche con il lampo l'esposimetro tiene conto della distanza del soggetto a fuoco (sensore multiplo 3D). Nella foto è montato il flash SB-26 dedicato.

martedì 23 maggio 2023

RICOH SINGLEX INNESTO NIKON


RICOH SINGLEX CON INNESTO NIKON F

LA PRIMA FOTOCAMERA RICOH AD OBIETTIVI INTERCAMBIABILI.





IL MODELLO RICOH SINGLEX CON OBIETTIVO ORIGINALE RIKENON 55mm f-1.4 CON IL SUO ESPOSIMETRO ESTERNO ORIGINALE RICOH MOLTO RARO DA TROVARE. 





Una reflex quasi Nikon? Oppure possiamo dire tutta Nikon? Forse no! Anche perché è stata interamente progettata da MAMIYA su disegno Nikkorex F. Infatti è molto somigliante.

La Nikon aveva presentato la sua prima reflex 35mm nel 1959, la ormai famosa Nikon F con il suo primo innesto per obiettivi intercambiabili denominato F. Successivamente nel 1960 aveva prodotto una piccola fotocamera per hobbisti la Nikkorex 35 con obiettivo fisso e otturatore a battente, che in realtà non ha riscosso molto successo. Per le proprie ottiche intercambiabili Nikon aveva bisogno di un corpo più economico rispetto al corpo NIKON F che non era alla portata di tutti, visto il costo, così chiese alla Mamiya di realizzare un nuovo corpo a basso costo, nacque così la Nikkorex F con lo stesso attacco per poter utilizzare tutti i suoi obiettivi Nikkor su un corpo molto più economico. All'epoca lo scopo non fu quello di vendere più fotocamere ma bensì di vendere i propri obiettivi ad un maggior numero di clienti, anche nel settore amatoriale.


Sono due macchine completamente meccaniche con misurazione stop down, con la possibilità di aggiungere in una apposita slitta porta accessori un esposimetro esterno con cellule al CDS alimentato da una batteria al mercurio da 1,35V, tolta dal mercato negli anni 90 perché ritenuta molto inquinante, sostituita con le più moderne alcaline.


I due esposimetri esterni


Per quanto riguarda il flash le due macchine possono essere entrambe dotate di slitta porta accessori, per il montaggio di piccoli flash a ventaglio richiudibili oppure con parabola fissa o i più moderni elettronici.





La Ricoh negli anni 50 era molto competitiva nel settore delle telemetro, ma nettamente in ritardo nello sviluppare una propria reflex 35mm, quindi, non restava altro da fare che chiedere aiuto ad una rivale ed amica Mamiya. Come fece Nikon per la Nikkorex F.


E' nei primi anni sessanta che la Ricoh in collaborazione con Mamiya  avvia la realizzazione della sua prima reflex ad obiettivo intercambiabile, (che vedrà la luce nel 1964). In realtà non è altro che una Nikkorex F leggermente modificata esternamente, mantenendo però inalterati i meccanismi interni e rinominandola (Ricoh Singlex), utilizzando però lo stesso attacco Nikon F, con solo una piccola modifica ad una delle alette di giunzione tra corpo e obiettivo, infatti quella sul corpo è leggermente più corta mentre quella dell'obiettivo Rikenon è più lunga. 
Quindi non si possono montare gli obiettivi Rikenon sui corpi Nikon ma si possono montare gli obiettivi Nikkor sui corpi Ricoh Singlex. 






Non si sa esattamente se siano state costruite nei laboratori della Mamiya o direttamente in quelli della Richo. Una serie rinominata Sears SL11 è stata realizzata appositamente su ordinazione dalla più grande catena di supermercati Americani Sears e distribuita nei propri punti vendita. 


















KIEV 19 INNESTO NIKON

 LA KIEV 19 COME LE SUE SORELLE (17-18 e 20) UTILIZZANO L'INNESTO A BAIONETTA NIKON F.




Questa fotocamera, completamente manuale, venne prodotta in maggioranza in Ucraina a Kiev, ma si trovano comunque anche modelli prodotti in Russia. Nonostante utilizzi l'innesto a baionetta di tipo Nikon F non ha nulla a che vedere, (neanche lontanamente) con le Giapponesi. A prima vista si presenta con un corpo abbastanza pesante, dando una bella sensazione di solidità e robustezza. Ma osservandola un po più da vicino, e soffermandosi sui particolari si nota subito la fattura spartana ed economica di questo tipo di macchina fotografica. Le parti in plastica sono di un materiale piuttosto scadente e lavorato molto grezzamente, infatti si nota subito chiaramente un filo di giunzione dovuto allo stampaggio del pezzo. Il mio esemplare è stato importato e commercializzato nel 1990 dalla EXAKTA Italia s.p.a di Genova, quindi con libretto di istruzioni in Italiano. All'epoca costava 195.000 Lire completa di borsa e obiettivo. L'uso è molto semplice ed intuitivo, ha giusto lo stretto necessario per fare fotografie discrete. Per facilitare l'esposizione hanno inserito nel mirino tre Led che indicano la sotto-sopra e corretta esposizione azionando una levetta posta lateralmente all'innesto dell'obiettivo consentendo di leggere la luce direttamente attraverso l'obiettivo al diaframma prescelto. L'alimentazione per il funzionamento dei Led avviene tramite due pile alcaline LR43 da 1,5V. inserite nel vano posto sotto l'apparecchio. Insieme alla fotocamera viene fornito l'obiettivo standard da 50mm con apertura massima del diaframma a f.2. La parte di giunzione con il corpo macchina è il classico innesto Nikon a baionetta in metallo che lo rende perfettamente solidale e robusto, il peso è di 215g.

Su questo modello si possono montare tutte le ottiche Nikon pre AI, lo stesso per quanto riguarda l'HELIOS si può montare sulle Nikon.



Con obiettivo Nikon montato


L'esposimetro può essere regolato da 20 a 800 ISO

Promemoria sulla scala ISO 

L'otturatore a tendina metallica a scorrimento verticale è dotato della gamma dei tempi di otturazione da 1/500 di sec. a 1/2 sec. più la posa B

La leva che è posta a lato dell'innesto dell'obiettivo serve per attivare l'esposimetro

Le due pile che alimentano l'esposimetro sono di tipo a bottone (LR43) da 1,5V

Si utilizzano pellicole in formato 35mm in caricatori standard da 12,24 o 36 pose 24x36mm

L'otturatore metallico a scorrimento verticale con velocità massima 1/500 di sec.

Tappo obiettivo e copri slitta del flash


La borsa originale per il trasporto in sicurezza della reflex, completamente in pelle. Purtroppo manca la cinghia della borsa ma è presente quella della machina fotografica.

La confezione originale con i libretti d'istruzione, in Inglese e in Italiano


Sul dorso nella parte interna adiacente la cerniera dello stesso è presente l'etichetta che determina la scadenza  della garanzia ( Dicembre 1991), fornita dal rivenditore, che in questo caso è la EXAKTA di Genova


In fondo al libretto di istruzioni originale, praticamente nell'ultima pagina c'è lo spazio riservato all'inserimento dei dati della macchina fotografica che ne attesta l'acquisto per un eventuale riparazione in assistenza. Come si può notare, i codici sia del corpo che dell'obiettivo corrispondono a quelli di acquisto. I numeri sono anche abbastanza bassi, vale a dire che le prime due cifre indicano l'anno di costruzione, mentre le restanti sono il seriale progressivo della loro realizzazione.




















venerdì 25 ottobre 2019

NIKON F-4

 NIKON F-4 e F-4S




Otto anni dopo la Nikon F-3, dopo aver sviluppato il sistema autofocus sperimentandolo su numerose fotocamere, e dopo aver messo in produzione una superba famiglia di obiettivi AF-Nikkor intercambiabili, la società Nippon Kogaku si trasforma nella Nikon Corporation a partire dal primo di aprile del 1988, e presenta la sua reflex professionale autofocus e modulare, battezzandola per continuità con la tradizione, Nikon F-4. La Nikon F-4 è la prima reflex modulare equipaggiata con un sistema di messa a fuoco automatico basato ancora sul sensore AM200, già sperimentato su altre Nikon autofocus meno impegnative. La Nikon F-4 permette la scielta fra la messa fuoco C a inseguimento del soggetto con calcolo automatico del punto futuro, la messa a fuoco S con blocco dello scatto fino alla messa a fuoco perfetta, o il più tradizionale sistema di messa a fuoco manuale M assistita dai diodi nel mirino. La Nikon F-4 possiede i mirini intercambiabili e un motore incorporato, che può essere ulteriormente potenziato trasformando la fotocamera nella Nikon F-4S o nella Nikon F-4E. L'esposimetro è incorporato nel corpo macchina e funziona con tutti i mirini, l'otturatore è del tipo a lamelle metalliche con scorrimento verticale, controllo elettronico e velocità tra 30 nsecondi e 1/8000s con sincronizzazione a 1/125s. Grande e massiccia, la Nikon F-4 incorpora 4 motori lineari, uno per l'avanzamento della pellicola, uno per la ricarica dell'otturatore, uno per il riavvolgimento della pellicola e uno per la trasmissione del comando di messa a fuoco degli obiettivi AF-Nikkor. La Nikon F-4 viene rifinita, come tutte le altre reflex contemporanee, esclusivamente in nero, pesa più di 1 Kg con l'alimentatore in dotazione ma ariva fino a 1400g con il battery pack MB-21 ad alte prestazioni. L'esposimetro della Nikon F-4 utilizza fotocellule al silicio e il nuovo sistema di rilevazione multiplo e integrato dalla luce, denominato Matrix, ma permette anche la misurazione con il tradizionale sistema a prevalenza centrale o con il sistema ad angolo ristretto detto Spot. Il campo di lettura si estende da EV0 a EV21 con tutti i sistemi di rilevazione, ad eccezzione del sistema spot che ha un campo di lettura da EV2 a EV21. Con la ghiera di compensazione manuale è possibile la corezzione tra +2 e -2 diaframmi. IL corpo macchina della Nikon F-4 è decisamente massiccio, lungo 17 cm e alto quasi 8cm, ed è organizzato come un ibrido fra una reflex classica e una delle più moderne reflex elettroniche. Sul frontale, oltre ai due pulsanti AE e AFL per il blocco della memoria esposimetrica e al pulsante di blocco simultaneo di entrambe le funzioni, è situato il pulsante per la chiusura manuale del diaframma, coassiale con la leva per il blocco manuale dello specchio. Sulla parte opposta del frontale vi è il seletteore delle funzioni di messa a fuoco, il pulsante di blocco degli obiettivi, e la presa sincro per il cavetto. Sulla parte anteriore della grossa maniglia laterale il pulsante di scatto elettromagnetico e circondato dal selettore delle funzioni del motore che conprende anche l'interruttore generale. In posizione arrettrata il selettore delle funzioni di ripresa con il correttore dell'esposizione. Di fianco il grosso selettore manuale della velocità di otturazione, da 4 sec a 1/8000s oltre alle posizioni B,T e X. Intorno al manettino per il riavvolgimento manuale della pellicola, presente insieme alla possibilità di riavvolgimento motorizzato, vi è il selettore manuale della sensibilità della pellicola, da 6 a 6400 ASA, che viene utilizzato quando non è attivo il sistema automatico con il codice DX per pellicola da 25 a 5000 ASA.


La Nikon F-4S diferisce dalla F-4 soltanto per avere una soletta porta pile maggiorata (6 pile anziché 4) che consente una velocità di raffica pari a 5,7 fotogrammi al secondo (anziché 4 fotogrammi al secondo). La macchina con otturatore in fibra di carbonio, capace di 1/8000 di secondo, mirini intercambiabili, tropicalizzazione del corpo, ha un autofocus veramente veloce e molto efficente anche con poca luce, -1EV. Creata come corpo professionale, e, ahimè, costoso, offre la commutazione tra diversi sistemi di esposizione: Program (normale e veloce), priorità di diaframma, di tempo, manuale; ma sopratutto consente diverse letture esposimetriche: semi-spot, spot, Matrix (lettura a cellule multiple). Affidabile e completta in tutte le funzioni, un vero Carroarmato.


L'MB-21


La Nikon F-4 è una fotocamera professionale complettamente elettronica, quindi una vera divoratrice di pile. A questo scopo, e non solo, Nikon ha progettato il pacco batteria aggiuntivo MB-21, portando la capacità da 4 na 6, pile di tipo AA alcaline. Nell'immagine si vede la Nikon F-4S con i componenti porta pile staccati per una facile sostituzione. Bisogna innoltre tener conto delle basse temperature invernali che causano improvvisi cali di tensione colpevoli di improvvise dèfaillances delle macchine che per il funzionamento dipendono totalmente dall'energia elettrica.




Il frontale con i vari pulsanti e leve per le regolazioni.







La calotta superiore con tutti i comandi a nghiere manuali


La ghiera dei tempi di posa

La ghiera della compensazione dell'esposizione

Particolare del manettino di riavvolgimento della pellicola e la scala di regolazione ASA in manuale


















Articolo tratto da riviste e manuali antichi dell'epoca, fotografie di proprietà del blog.








domenica 20 ottobre 2019

NIKON F-80




Si tratta dell'erede della Nikon F-70 ed è integrata con la linea e l'ergonomia della F-5 e F-100 con le doppie ghiere per pollice ed indice sulla destra, una pratica ghiera per selezionare in un attimo le funzioni principali sulla sinistra, il velocissimo autofocus a cinque punti, con sensore Multi-CAM 9000 e joistick di comando posteriore e l'esposimetro matrix 3D a dieci settori con trenamila situaszioni fotografiche in memoria. Rispetto alla F-100, cui somiglia parecchio nell'aspetto esteriore (escludendo la versione argento), non offre il telaio in magnesio e la tropicalizzazione, innoltre, il motore scatta a raffiche da 2,5 fotogrammi al secondo e l'otturatore offre tempi da 30 secondi a 1/4000 di secondo, con sincro-flash di 1/125 di secondo. La F-80 è dotata di flash incorporato, con numero guida di 12 a 100 ISO ed è disponibile in tre versioni: QD con dorso datario e QD-S con dorso datario che imprime la data tra un fotogramma e l'altro. Spariti i programmi pre-impostati della F-70, soluzione che rivolge la F-80 verso un pubblico esperto. A questo punto la gamma Nikon autofocus è quasi complettamente rinnovata; Vedremo in futuro cosa succedera alla F-90X, macchina eccellente di prezzo e caratteristiche intermedie tra F-80 e F-100.





VERSIONE STANDARD






VERSIONE DORSO DATA


giovedì 17 ottobre 2019

LA PICCOLA REGINA NIKON F-100

Non "brucia" pellicola a raffiche da 8 fotogrammi al secondo, non consente di intercambiare i mirini, non vede a colori come la F-5. Ma la nuova Nikon F-100 potrebbe rappresentare, per impostazione e completezza delle funzioni, una valida ed "economica" alternativa all'atuale ammiraglia della casa Giapponese.



La Nikon F-100 va a sostituire la pur valida Nikon F-90X creando un nuovo settore di mercato e offrendo una possibilità di scelta in più a chi ha bisogno di una reflex dalle caratteristiche spiccatamente professionali.
Lo slittamento verso l'alto delle posizioni, da un lato rende più variegata l'offerta e più accessibili fotocamere dalle caratteristiche fin ora esclusive delle ammiraglie.
Dall'altro, però, nell'attesa dell'assestamento delle posizioni nelle fasce basse con nuovi aparecchi meno completi, ma più economici, l'innalzamento dei gradini più alti rende le nuove reflex difficilmente avvicinabili dalla maggior parte dei fotografi. La F-100, infatti, al pari della rivale eos3, avrà un prezzo di poco inferiore ai tre milioni di lire per il solo corpo.



REFLEX AD ALTA DENSITA


In occasione del contatto con la nuova F-100, la sensazione immediata è quella di avere a che fare con una macchina robusta, pesante quanto basta, concentrata. E, in effetti, un concentrato di tecnologia lo è davvero. Attendendo con impazienza qualche esemplare definitivo per "torchiarlo" sul campo (i primi mostrati alla stampa erano dei prototipi), diamo un occhiata alle carateristiche tecniche della nuova Nikon, cominciando dalla struttura. Il frontale, la calotta superiore e il fondello del corpo macchina sono realizzati in lega di magnesio; la fotocamera è poi protetta nei punti di maggior usura e in corispondenza
dell'impugnatura con un rivestimento in gomma anti scivolo. E per confermare la vocazione professionale, Nikon garantisce la tropicalizzazione della sua reflex, la resistenza, cioè, a polvere e umidità.
La disposizione dei comandi e alcuni particolari estetici ricalcano abastanza fedelmente quelli della F-5: il pulsante di scatto coronato dall'interruttore generale, quello per la scelta dei modi di esposizione, per la conpensazione dell'esposizione, il selettore dei modi di lettura esposimetrica e quello per la cadenza di avanzamento del film, occupano sulla calotta le stesse posizioni rispetto all'amiraglia F-5. Le analogie prosseguono per la presenza della seconda ghiera a portata di pollice per la regolazione dei diaframmi (o per la compensazione dell'esposizione), del selettore dell'area AF attiva e, sempre sul dorso, del pulsante di blocco esposizione-AF e dell'avvio autofocus separato dal pulsante di scatto.
Completano, sul retro della reflex, due pulsanti, per l'impostazione delle funzioni personalizzate (ben 22) e per il blocco del diaframma e del tempo contro spostamenti accidentali.
A sinistra della calotta troviamo una torretta che, oltre al già citato selettore della cadenza di avanzamento, ospita i pulsanti ISO, per la sensibilità della pellicola, BKT per impostare il bracketing e un terzo per regolare le funzioni flash. L'ergonomia della macchina è ben studiata, con l'impugnatura massiccia che consente un buon appiglio alle dita. Tra gli accessori presentati insieme alla F-100 c'è il battery pack impugnatura multi power high speed MB-15 che ha una triplice funzione: consente innanzitutto una presa molto più comoda per le riprese verticali anche per la riproposizione del pulsante di scatto e delle varie ghiere di regolazione; da accesso a vari tipi di alimentazione (sei stilo AA o un accumulatore ricaricabile al NiMh) e, proprio grazie all'aumento del voltaggio rispetto a quello fornito dalle quattro pile stilo standard, consente di incrementare le prestazioni del sistema di avvanzamento del film e del sistema AF.

LA TECNICA


Già, le prestazioni: i tecnici Nikon hanno travasato nella F-100 lo stesso sensore autofocus Multi-CAM 1300 impiegato sulla F-5.
Sulla nuova reflex, però la cadenza di scatto sostenibile continuando a tenere a fuoco un soggetto in movimento è "limitata" a 4,5 fotogrammi al secondo contro (gli otto della F-5); e questa velocità di raffica coincide con la cadenza massima ottenibile dal motore di avanzamento della pellicola a dimostrazione della bontà del sensore AF. Con l'impugnatura, come detto, le prestazioni aumentano anche se non in maniera considerevole: si passa da 4,5 a 5 scatti al secondo, sempre in focus tracking; insomma, l'MB-15 migliora sopratutto l'ergonomia e l'autonomia dell'alimentazione.
Il sistema AF opera su 5 zone disposte a croce; sono selezionabili manualmente attraverso il selettore sul dorso, ma è possibile lasciar fare alla macchina che, in servo AF, sceglie dinamicamente il sensore corispondente al soggetto anche se questo si sposta all'interno dell'inquadratura. La F-100 dispone di un otturatore elettronico con tempi da 30 a 1/8000 di sec e sincro-X a 1/250 di sec; espone in modo programmato flessibile, automaticamente a priorità dei tempi o dei diaframmi e in manuale.
Il sensore matrix adibito al controllo dell'esposizione è invece complettamente nuovo: costituito da 10 settori, opera in combinazione con il sensore AF e, grazie a 30.000 situazioni reali pre impostate in fabbrica, dovrebbe assicurare un controllo più accurato dell'esposizione. Oltre al Matrix 3D, la F-100 consente anche la lettura spot e semi spot. Apprezzabile il bracketing disponibile senza ricorrere a costosi dorsi datari e impostabile su due o tre fotogrammi con valori di esposizione scalabili. Nikon risponde, per quanto riguarda la lettura flash TTL, il sensore multiplo a 5 settori che dosa la quantità di luce in base a una serie di lampi di monitoraggio precedenti lo scatto vero e proprio e, come quello per luce continua, opera in sinergia con il sistema AF. Le altre funzioni legate all'uso del lampeggiatore prevedono la possibilità di sincronizzare con i tempi lenti o sulla seconda tendina, di ridurre l'effetto occhi rossi e di pilotare in TTL a distanza anche senza cavi uno o più lampeggiatori.




A CHI SARA DESTINATA?

Anche solo da questa sintetica panoramica sulle caratteristiche della F-100 ci rendiamo conto che la nuova macchina ha i numeri per soddisfare anche i palati più esigenti. Le prestazioni offerte, se escludiamo l'intercambiabilità dei mirini, il sollevamento manuale dello specchio, la cadenza di scatto massima, il sensore esposimetrico e alcuni altri particolari di maggiore o minore importanza, sono paragonabili a quelle della ben più costosa F-5. Ma sono altrettanto evidenti i nuovi traguardi raggiunti che la distinguono dalla F-90X: il sensore AF Multi-CAM 1300, la costruzione tropicalizzata, la disposizione dei comandi più razionale e completa segnano un deciso passo in avanti rispetto alla vecchia Nikon.


La Nikon F-100 in vendita dalla fine di Gennaio 1999 a poco meno di 3 milioni di Lire, con il nuovo zoom 28-105 f/3,5-4,5. (Nell'immagine non è il nuovo zoo Nikon, ovviamente).

Un particolare della calotta dalla finitura ruvida con il display e il selettore del modo di lettura esposimetrica sul pentaprisma. IL pulsante di scatto coronato dall'interruttore generale, quello per la scelta dei modi di esposizione, quello per la compensazione dell'esposizione, il selettore dei modi di lettura esposimetrica sul pentaprisma, occupano sulla calotta  le stesse posizioni rispetto all'amiraglia F-5.



Il selettore del sensore dell'autofocus a cinque zone selezionabili dal dorso



CON IL BATTERY PACK MB-15



Ne guadagna sicuramente l'ergonomia e l'autonomia, anche perché come raffica si va da 4,5 fotogrammi al secondo a 5.

Occorrono 6 batterie di tipo AA da 1,5V alcaline, oppure ricaricabili sempre dello stesso tipo da 1,2V























L'articolo è tratto da rivista originale dell'epoca. Per quanto riguarda le immagini sono di proprietà del blogger per tanto è vietato l'uso senza autorizzazione.












lunedì 13 maggio 2019

NIKON F90X

LA NIKON CON L'AUTOFOCUS PIU' VELOCE, PER FOTOGRAFI ESIGENTI



Per i progettisti, l'impegno a costruire una reflex autofocus moderna sembra paragonabile a quello necessario a mettere a punto un auto di formula 1:non c'è limite al meglio e occorre non stanacrsi mai di cercare soluzioni tecnologicamente via via più raffinate. Gli utenti sono incontentabili!
Molta acqua è passata sotto i ponti dalla prima reflex considerabile davvero autofocus di massa la Minolta 7000. E ancora di più da quell'ottobre 1981 quando vide la luce la prima Pentax ME-F con sensore AF nel corpon macchina e motorino installato in un apposito obiettivo zoom. Certamente in tutti questi anni e con un susseguirsi di modelli, l'AF ha compiuto passi considerevoli. Si è perfezzionato molto in velocità di risposta elettronica e di trasmissione meccanica del movimento. Si è dotato di un dispositivo di calcolo per il punto futuro.
La cosra però prossegue. Così, eccoci qui ancora una volta a prendere atto della nascita di una reflex Nikon che, aggiungendo la lettera "X" alla sigla F-90, segnala di appartenere alla stessa stirpe della precedente F-90 ma sottolinea di possedere qualcosa di più. Qualche miglioramento nell'autofocus, appunto. E' abitudine dei costruttori giapponesi, quando intervengono su una fotocamera per allungare la vita commerciale di un detterminato modello, mantenere invariata la sigla ed aggiungere le lettere "S" oppure "X": vuol dier che è stata agiunta qualche nuova funzione, oppure che è stata aggiornata la tecnologia di base dell'apparecchio.
Nikon negli ultimi tempi assillata da qualche vivace protesta di professionisti specializzati in riprese sportive, incontentabili di desiderare la massima prontezza dell'autofocus, ha risposto con la F-90X. Non ha voluto tradire un'idea originaria di progetto, di norma il motore deve essere uno soltanto, collocato nella macchina non nell'ottica. Solo in casi estremi, per potenti supertele, la casa giaponese ha ammesso l'eccezzione di obiettivi motorizzati (ottiche serie AF-I).
Osserviamo allora: per essere veloci a focheggiare occorre un motore potente ma capace di partire ed anche di arrestarsi con assoluta immediatezza. Ecco così giustificato il nuovo speciale motorino CORELLES adottato sulla F-90X, simile a quello usato per i lettori dei floppy disc dei computer.
Ma c'è dell'altro: per guadagnare velocita nella risposta operativa dell'AF, sul campo, per la F-90X è stato rivisitato il sistema di sollevamento dello specchio reflex (meccanico, ora con molle più energiche): è stato raddoppiato il tempo di clock del microprocessore interno alla macchina; è stato anche, assicura Nikon, riprogettato l'algoritmo matematico che sovraintende alle funzioni elettroniche dell'aparecchio.



QUANTO DEVE ESSERE VELOCE L'AF?


Utilizzando la F-90X abbiamo riscontrato una eccellente velocità di risposta AF, molto gradita, addoperando il supertele 300mm f/2.8 versione D.
Con risultati, sul campo, analoghi a quelli riscontrati impugnando l'ottimo Canon 300mm f/2.8 su EOS-1. In entrambi i casi si tratta dunque di soluzioni al top, per fotografi sportivi o per naturalisti.
E' invece oggettivamente più difficile, naturalmente, apprezzare un forte incremento di velocità AF con ottiche di focale media (Nikon segnala un accelerazione dell'AF superiore del 25% rispetto alla precedente F-90 ma su di una "corsa corta" la differenza è più difficile da percepire. Dove la F-90X si fa davvero apprezzare, con un sensibile miglioramento, è nella cosidetta velocita di raffica con mantenimento della messa a fuoco AF. E' un aspetto si dice che Nikon è orgogliosa.
Giustamente: poter sgranare una serie di fotogrammi a 4,1 foto/s, in AF, è una prestazione notevole.
Il risultato è la conseguenza dell'aver migliorato i tempi di sollevamento dello specchio reflex. E' essenzialmente il frutto, cioè, di un aprezzabile intervento sulla meccanica della macchina.
Quanto agli aspetti eletronici del sistemaAF, constatiamo che è stato conservato il sensore CAM 246 già presente sulla F-90 e che è possibile una lettura con zona AF allargata oppure spot. Il sensore è sagomato a croce. E' sostanzialmente, ancora il sensore della F-90. Osserviamo a questo punto che quello della recente F-70, per qualche verso interpretata come sorellina minore, è viceversa più recente e più avanzato: 274 pixel.

IL FLASH



La Nikon F-90X non ha un flash eletronico incorporato e in questo si differenzia significativamente dalla F-70. In contemporanea con la presentazione della macchina è stato presentato anche un nuovo flash il Nikon SB-26, il lampeggiatore attualmente da considerare il modello di punta di casa Nikon.
E' caratterizzato da una completezza di funzioni stupefacente: oltre al funzionamento con lettura TTL-flash consente, con diffusore apposito, una copertura allargata fino a coprire l'inquadratura di un obiettivo da 18mm, permette lo slow-sync (sincro su tempi lenti) e la sincronizzazione sulla seconda tendina, il funzionamento stroboscopico programmabile, una speciale sincronizzazione FP con tempi di otturazione rapidi (il flash emette numerosissimi micro-lampi per simulare una lunga durata di erogazione). E' per di più sincronizabile, senza cavi, con altri lampeggiatori similari e sempre con mantenimento della funzione TTL-flash. La potenza è tale da consentire un numero guida 45.Qualcosa di più però, c'è:il flash SB-26 dispone anche di un tastino di commutazione insolito, sul frontale: consente di impostare un lieve ritardo di scatto nell'impulso di luce modulata che telecomanda i flash ausiliari (comandati senza cavi). A che serve? Semplice: è stato adottato per consentire al sistema TTL-flash della fotocamera di misurare e dosare ma, si noti, su comando esplicito del fotografo, la sola esposizione del flash principale installato sulla macchina senza tener conto del contributo degli altri flash intesi come luci di effetto. Non attivando il comutattore di ritardo, la F-90X consente invece un controllo ed un dosaggio globale, sempre in misurazione TTL-flash, di tutti i lampeggiatori attivati. 






LA MACCHINA IN DETTAGLIO


Ps: pulsante vari program; accanto c'è il tasto verde reset sulle funzioni base. Il simbolo del lampo indica il tasto che consente di impostare anche le sincronizzazioni Slow-Sync Rear.

Sotto all'interruttore generale c'è il pulsante scelta area AF. A lato, quello +/- di compensazione esposizione e quello di riavvolgimento.

Invariato il famoso innesto ottiche Nikon. Tappi di plastica coprono la presa PC (flash) e quella per collegarsi alla agenda elettronica. In basso, pulsante di sblocco ottiche e selettore modo AF.

L'impugnatuara di generose dimensioni ospita le batterie. Il bocchettone di innesto ottiche è di acciaio inossidabile; secondo la migliore tradizione della casa. Le notevoli dimensioni del pentaprisma non nascondono il flash (assente) ma sono detterminate dal progetto ottico, per un occulare a proiezzione molto arretrata, adatto anche a chi porta gli occhiali.

La F-90X a dorso aperto. Si vedono i contatti per il dorso datario.

Il dorso multifunzione MF-26, ampiamente programmabile. Applicato alla base della fotocamera si nota l'impugnatura MB-10 che consente: oltre che a ricevere le batterie di tipo AA oppure al litio, possiede anche un pulsante ausiliario per lo scatto in verticale.










L'articolo è tratto da una vecchia rivista dell'epoca dell'uscita della F-90X anno 1995
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