martedì 14 febbraio 2017

NIKON FG-20





La nikon FG-20 è una reflex automatica e manuale apparsa sul mercato Italiano nei primi mesi del 1984.
Deriva, sia come forma che come caratteristiche tecniche della Nikon FG; dal punto di vista delle prestazioni e del prezzo si colloca fra la Nikon EM, (una reflex solo automatica e concetualmente abastanza semplice), e la Nikon FG, (che invece è un aparecchio abbastanza sofisticato, in grado di esporre con regolazione manuale, automatica o programmata).
La FG-20 è essenzialmente una fotocamera automatica alla quale è stata concessa anche la possibilità di controllare automaticamente i tempi di posa; però, con una filosofia di cui a volte ci sfugge la comprensione, questa possibilità è stata volutamente lasciata incompleta (in manuale l'asposimetro non risulta accoppiato alla scala dei tempi) al punto che nella determinazione dell'esposizione in manuale questa fotocamera risulta particolaremente scomoda.
Esteticamente la Nikon FG-20 è una fotocamera che unisce una certa ricchezza di spigolosi con altrettante linee arrotondate, dando luogo ad un insieme abbastanza atipico che la rende facilmente identificabile rispetto agli apparecchi della concorrenza.
E' di color metallo satinato, con un ampia fascia centrale di similpelle nera.
Osservandola è chiaramente visibile la sua derivazione dalla Nikon EM, (presentata alcuni anni fa e disegnata dall'abile matita dello stilista Italiano Giorgetto Giuggiaro).
La disposizione dei comandi non si discosta molto da quella tradizionale.
La leva di carica ha una forma insolita, molto spigolosa e divisa in due, in modo da risultare mobile nel centro; questa soluzione permette alla leva di risultare perfettamente accostata al corpo macchina quando si trova in posizione di riposo, contemporaneamente, rendere agevole la presa al momento del caricamento.
La corsa della leva è piuttosto lunga, circa 145°, a cui se debbono sommare altri 30° richiesti per portare la leva in posizione di lavoro; l'avanzamento della pellicola può essere effettuato sia con un movimento unico che con una serie di piccoli spostamenti.
Disposti coassialmente alla leva di carica troviamo sia la ghiera dei tempi che il pulsante di scatto.
Quest'ultimo è del tipo a doppia funzione, cioè durante la prima parte della corsa(circa 1,5mm) attiva l'esposimetro, mentre premendo più a fondo (cioè dopo altri 1,8mm) viene fatto partire l'otturatore.
Sulla destra del complesso "leva di carica- ghiera dei tempi-pulsante di scatto" che si trova situato su una piccola basetta di colore nero, è visibile l'ampia finestrella del contafotogrammi; sulla sinistra sono visibili invece due pulsanti, di cui uno, quello superiore, serve a sbloccare la ghiera dei tempi dalla posizione A (automatismo), mentre quello inferiore è invece finto, reca la scritta Nikon: ha solo una funzione estetica oppure è stato previsto per future utilizzazioni.
Sulla sommità del pentaprisma, abastanza spigoloso e leggermente sporgente in avanti, si trova la slitta contatto-caldo per il flash, che rappresenta anche l'unica possibilità di collegamento con un lampeggiatore, dato che manca una qualsiasi presa per il collegamento tramite cavetto.
Questa slitta è dotata di alcuni contatti elettrici in modo da rendere possibile il collegamento con un lampeggiatore dedicato come il Nikon SB-19 o altri simili.
Sulla sinistra del pentaprisma si trovano il manettino per il riavvolgimento della pellicola e, coassialmente, la ghiera per impostare la sensibilità della pellicola da 25 a 3200 ASA/ISO; anche qui, fra la ghiera e il pentaprisma, vi è una piccola sporgenza la cui funzione è puramente estetica ed è riccoperta di una sottile superficie nera, con impresso il segno di riferimento del piano della pellicola.
Sul frontale dell'apparecchio, a sinistra del bocchettone porta obiettivi, possiamo osservare la leva di carica dell'autoscatto, che è disposta orizzontalmente e va ruotata verso l'alto per caricarlo.
Dato che l'autoscatto è di tipo meccanico, il rittardo ottenibile può essere variato da un minimo di 8 ad un massimo di 12 secondi, facendo ruotare più o meno la leva di comando; l'azionamento invece avviene premendo il pulsante di scatto e, una volta datto il via, non è più possibile avere ripensamenti.
L'autoscatto può essere bloccato solo prima dello scatto, semplicemente spingendo nuovamente in posizione orizzontale la sua leva.
Dall'altro lato della fotocamera, sulla destra del bocchettone portaottiche, sono visibili due pulsanti: quello in alto serve ad incrementare l'esposizione di 2EV e va usato per le foto in controluce, mentre quello più in basso serve a bloccare gli obiettivi, per consentirne l'estrazione.
Il fondo della fotocamera è abbastanza ricco di particolari e si possono notare l'alloggiamento delle pilette di alimentazione, il pulsante di sgancio della pellicola, la presa di forza per il motore, i due contatti elettrici che ne permettono il corretto funzionamento e la presa filettata per il fissaggio al cavalletto.
Il mirino è piuttosto luminoso ed è dotato di una smerigliatura molto sottile che permette una facile focheggiatura fino ai bordi estremi del campo inquadrato.
La messa a fuoco risulta abbastanza semplice in tutte le condizioni luminose grazie anche alla presenza di un telemetro ad immagine spezzata ( con taglio orizzontale) situato al centro del campo inquadrato, circondato da un'ampia corona di microprismi.
Attorno all'anello dei microprismi è visibile un cerchio di circa 12mm inciso sullo schermo di messa a fuoco; questo cerchio sta ad indicare il limite della massima sensibilità dell'esposimetro.
I segnali visibili nel mirino sono tutti raggruppati sulla sinistra: visibile per trasparenza, vediamo la scala dei tempi di posa su cui scorre l'ago dell'esposimetro, il quale serve ad indicare sia il tempo impostato automaticamente dai circuiti elettrici dell'apparecchio, che il valore che dovremmo impostare noi, agendo sulla ghiera dei tempi.
L'esposimetro viene attivato premendo leggermente il pulsante di scatto, e vede la luce che passa attraverso l'obiettivo grazie ad una cellula al silicio posta nel pentaprisma, in prossimità dell'oculare; questo tipo di misurazione viene definito TTL-semispot dato che la cellula, nel corso della misurazione tiene in maggior conto la luminosità dei soggetti situati al centro del campo inquadrato, rispetto a quelli che si trovano ai bordi.
Le foto in contro luce però rappresentano sempre una nota dolente, dato che di solito gli esposimetri vengono troppo influenzati dalla luminosità dello sfondo e, di conseguenza, tendono a sottoesporre eccessivamente il soggetto in primo piano.
Anche la Nikon FG-20 non fa eccezzione a questa regola e i soggetti fotografati in controluce appaiono considerevolmente scuri, il problama può essere risolto con facilità semplicemente premendo il pulsanti situato sul frontale, in alto a sinistra, grazie al quale si ottiene un aumento dell'esposizione di circa 2EV, più che sufficente a correggere anche i controluce più esasperati.
L'otturatore e del tipo a tendine metalliche e fornisce una gamma di tempi di posa compresa fra 1 secondo e 1/1000 in manuale, ma che arriva asuperare i trenta secondi nell'uso in automatismo, è di tipo elettromeccanico, ossia il rilascio delle tendine viene comandato da dei minuscoli elettromagneti il cui funzionamento viene controllato, a sua volta, dal circuito elettronico che costituisce il cuore di tutto l'aparecchio.
Nonostante tanta sofisticazione comunque la precisione dei tempi di posa non è delle migliori e i tempi sono leggermente più lunghi, ma di poco, rispetto al dovuto.



FOTOCAMERA: reflex automatica e manuale, con automatismo a priorità dei diaframmi
INNESTO OBIETTIVI: baionetta Nikon AI
MIRINO: pentaprisma fisso, schermo di messa a fuoco fisso, con lente di Fresnel e telemetro ad immagine spezzata e a microprismi. Copertura del 92% del campo inquadrato, ingrandimento di 0,86X con obiettivo 50mm.
SEGNALI VISIBILI NEL MIRINO: scala dei tempi, ago dell'esposimetro, sovra e sotto esposizione, pronto flash, esclusione dell'automatismo.
ESPOSIMETRO: circuito con una cellula allogiata nel pentaprisma, con misurazione TTL del tipo semispot.Gamma di esposizione da EV1 a EV18 con pellicola ISO 100 e obiettivo f/1.4. 
SENSIBILITA PELLICOLA: 25-3200ASA/ISO.
OTTURATORE: a tendine metalliche a scorrimento verticale; i tempi fornibili vanno da 1 secondo a 1/1000, oltre alla posa B e al tempo meccanico di 1/90 sec.
AVANZAMENTO PELLICOLA: leva di carica con caricamento additivo e avanzamento di 144°, è innoltre possibile l'avanzamento motorizzato.
CONTAFOTOGRAMMI: aditivo con azzeramento automatico all'apertura del dorso.
ALIMENTAZIONE: 2 pile da 1,5V all'ossido d'argento, alcaline o al Litio.
DIMENSIONI: 136X88X54
PESO: 410g solo corpo


La leva di carica ha una forma insolita, molto spigolosa e divisa in due, in modo da risultare mobile nel centro, l'avanzamento della pellicola può essere efettuato sia con una rotazione piuttosto lunga di 145°, che con una serie di piccoli spostamenti.


Il contafotogrammi è di tipo additivo e viene azzerato automaticamente ogni volta che si apre il dorso dell'apparecchio.
In automatismo i tre fotogrammi prima di quello numero 1 (il primo utile) vengono scattati con il tempo di 1/90 di secondo.


Il pulsantino indicato nella foto a sinistra permette di sganciare la ghiera dei tempi dalla posizione A (automatismo), permettendone la rotazione e l'impostazione dei tempi manualmente.
Quello più in basso con la scritta Nikon (foto a destra) è invece un finto pulsantino  e ha solo una funzione estetica.


La slitta porta flash sul pentaprisma è dotata dei contatti per l'uso di un lampeggiatore dedicato; manca invece la presa per il collegamento del cavetto.


L'autoscatto è di tipo complettamente meccanico e consente un rittardo variabile fra 8 e 12 secondi. Una volta avviato, in caso di ripensamento, non è più possibile fermarlo.


La ghiera del selettore ASA/ISO è larga e faccilmente azionabile; per ruotarla è neccessario sollevarla leggermente. La sensibilità delle pellicole più diffuse, ossia 64,100,400 e 1000 ASA/ISO sono marcate in rosso per risultare più visibili.


L'otturatore è dotato di tendine metalliche che scorrono verticalmente, fornisce dei tempi da 1/1000 a 1 sec ed è abbastanza rumoroso.


Quando la ghiera dei tempi si trova in questa posizione, la FG-20 espone automaticamente, qualora venga impostato un tempo compreso fra 1/15 e alcuni secondi, un segnale acustico avvisa del pericolo di ottenere foto mosse. Si può escludere il segnale acustico spostando la ghiera su "A".


A sinistra: la Nikon FG-20 è predisposta per l'avanzamento della pellicola con motore, indicati nella foto vediamo i due contatti che ne permettono il corretto funzionamento, mentre la presa di forza si trova dal lato opposto del fondello. A fianco si può notare l'allogiamento delle pilette di alimentazione. A destra: questo pulsante, ogni volta che viene premuto, permette di ottenere un aumento dell'esposizione di 2EV, risultando quindi particolarmente utile nei controluce.

MD-14



Il motore dedicato alla Nikon FG-20 è l'MD-14, che può raggiungere una cadenza di 3,2 fotogrammi al secondo ed è alimentato da 8 pile stilo da 1,5 volt. 
Innoltre la FG-20 può utilizzare anche il motore della Nikon FM, l'MD-E.






Testo dell'articolo tratto da rivista originale dell'epoca.
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