domenica 30 aprile 2017

NIKKORMAT FT

L'EVOLUZIONE DELLA LINEA NIKON 1965




Quando, tre anni fa circa, la Nikkorex F venne ad affiancarsi alla Nikon F, già in produzione dal 1958, furono in molti ad innarcare le sopraciglia ed a storcere il naso.
L'aspetto appariva troppo differente, le soluzioni costruttive troppo diverse, in breve si sparse la voce che si trattava di un figlio adottivo e si negò da più parti che la vera paternità (o maternità?) risalisse alla Nippon Kogaku.
E' divertente osservare oggi come la Nikkormat FT, la cui filiazione della "linea Nikon" nessuno vorrà disconoscere, adotti buona parte delle soluzioni già presenti nella tanto sospettata Nikkorex.
Tanto che a differenza di altre riviste che l'hanno bravamente definita "una Nikon con l'esposimetro dietro l'obiettivo" noi saremmo senz'altro del parere di chiamarla una Nikorex con ecc. ecc.
Da un punto di vista estetico le sue linee spigolose richiamano senza dubbio  più quelle della Nikon che non quelle tondeggianti e francamente non molto armoniche della Nikkorex.
La larghezza tutto compreso, è praticamente identica per i tre parecchi,.
La Nikkormat vanta invece la minore altezza: 9,5 cm. contro i 9,8 della Nikon ed i 10,1 della Nikkorex.
Tale minore altezza è dovuta allo sfettamento del vertice del tettuccio pentaprisma, in quanto il corpo macchina di per sé è circa 2 mm più alto di quello della Nikon: un aumento sorprendentemente piccolo, quando si pensa che è stato incorporato tutto il meccanismo dell'esposimetro.
Lo spessore della cassa (3,4 cm) è identico a quello della Nikkorex.
Il peso, infine, quello della macchina senza l'obiettivo (745g) è inferiore a quello della Nikkorex(775g) e, pur essendo di poco superiore a quello della Nikon (710g) è notevolmente ridotto rispetto a quello della Nikon con cellula Photomic T.
Nell'assieme, la linea dell'aparecchio appare indovinata, anche se più massiccia di quella della Nikon.
La Nikkormat sembra più tozza della Nikon F anche per le maggiori dimensioni dello sbalzo recante il bocchettone  d'innesto degli obiettivi.
La parte superiore, a causa dell'assenza del grosso bottone di comando dei tempi, appare più pulita, le cromature sono finemente satinate.
Si raccordano bene alle zone di similpelle.
Niente da osservare per l'interno (brunito matto) tranne il
particolare di cui riferiremmo in seguito.
Nell'assieme le rifiniture possono considerarsi più che buone, anche se non proprio all'altezza della Nikon F.
Degna di nota l'estrema rigidità della cassa.


SOLUZIONI COSTRUTTIVE: L'EREDITA DELLA NIKKOREX


Tra i particolari in cui la Nikkormat si differenzia dalla Nikon (e rassomiglia invece alla Nikkorex) possiamo elencare;
1) L'oculare, di forma rotonda anzi che rettangolare come sulla Nikon F
2) Il sistema di appertura del dorso, tramite una levetta che scorre verticalmente, e fa si che lo sportello basculi orizzontalmente.
3) Il sistema di blocaggio del trascinamento pellicola, identico a quello della Nikkorex.
4) Il funzionamento dell'autoscatto identico a quello della Nikkorex e differisce da quello della Nikon.
5) La presenza di due contatti separati X e M per lampo elettronico e lampadine lampo.
6) La presenza del riferimento del piano della pellicola inciso nella parte superiore dell'apparecchio (manca sulla Nikon F).
Del tuto nuovi sono, la posizione del bottone per il controllo della profondità di campo e il comando ribaltamento specchio.



PRATICITA D'IMPIEGO



Prendendo in mano la Nikkormat ci si accoge subito che l'impugnabilità pur essendo buona, non è all'altezza di quella della Nikon F.
Ciò è dovuto principalmente al minor spazio che il massiccio sbalzo recante il bocchettone d'innesto per gli obiettivi concede alle dita della mano destra ed alla posizione della leva di armamento dell'autoscatto, su cui le dita hanno tendenza a scivolare.
Mirino molto luminoso.
La zona microprismi consente una messa a fuoco rapida e precisa.
L'indicazione dell'ago della cella è chiara e facilmente leggibile anche in condizioni di luce molto scarsa.
La levetta per il ribaltamento dello specchio, posta a fianco del bocchettone, viene raggiunta dalle dita con qualche difficoltà.
La leva di caricamento a funzionamento non additivo, occorre ruotarla fino in fondo con gesto unico, offre una certa resistenza ma ruota senza laschi o durezze.
La posizione dell'oculare permette, traguardando con l'occhio destro, l'azionamento della leva di caricamento senza staccare l'occhio dal mirino.



IL COMANDO DEI TEMPI

Quello in cui la Nikkormat si differenzia radicalmente dalle (sorelle) è la soluzione adottata per l'impostazione dei tempi d'esposizione.
Scomparsi gli abituali bottoni ruotanti sulla parte superiore della camera, troviamo alla base del bocchettone d'innesto degli obiettivi tre anelli concentrici sovrapposti.


Ci vuole un po di pratica prima che l'impostazione dei vari comandi divenga istintiva.
In figura la Nikkormat è regolata per ripresa col tempo di 1/60, a diaframma 5,6 - con obiettivo 1:1,4 (luminosità massima) e pellicola 12 Asa


Anche gli obiettivi automatici possono essere montati disinnestando l'accoppiamento dell'esposimetro.
In tal caso il perno d'accoppiamento - ora libero - deve essere portato in corrispondenza del punto rosso a destra.


Otturatore Copal Square-S è una modifica del Copal Square montato sulla Nikkorex.
Possiede 6 lame metalliche (anziché 4) che scorrono verticalmente, comandate da una leva posta in un piano perpendicolare a quello in cui si muovono le lame stesse.
Ciò permette una considerevole riduzione in altezza di tutto il blocco dell'otturatore rispetto al vecchio Copal, ove la leva era parallela al piano delle lame. E ciò comporta come conseguenza che il comando dei tempi di scatto deve esser posto sul frontale della fotocamera anziché al disopra.


La presenza di due contatti separati X e M per lampo elettronico e lampadine lampo.


Lo sportello posteriore, ora basculante che permette la sostituzione del film senza dover togliere la macchina dal cavalletto, come invece sucedeva per la Nikon F


Il fondello con in primo piano lo sportello a vite dell'alloggiamento delle batterie, a lato l'attacco per il cavalletto.


Kit macro con soffietto e obiettivo 50mm rovesciato



NIKKOR -Q AUTO 200mm  f:4
Diaframma minimo f:22.
Minima distanza di messa a fuoco: 3m.
Ottime prestazioni.





Articolo tratto in parte da rivista originale del 1966

Le fotografie sono di proprietà dell'autore del blog