giovedì 15 dicembre 2016

NIKON FINALMENTE AUTOFOCUS








NUOVA REFLEX NIKON F-501 AUTOFOCUS DOPPIO


Dopo il successo della reflex autofocus Minolta 7000 altri fabbricanti la seguono sulla stessa strada; per prima è arrivata Nikon con una macchina che riunisce i due sistemi autofocus utilizzati separatamente dalle Minolta 7000 e 9000.

Abbiamo mantenuto lo stesso innesto: i vecchi obiettivi Nikon potranno essere utilizzati sulla nuova autofocus e i nuovi obiettivi AF sono compatibili con le vecchie reflex Nikon. 
Con questa frase Tsuruta, capo progettista della Nipon Kogaku di Tokyo a concluso il prologo alla presentazione della Nikon autofocus F-501.
Nikon, quindi, è da oggi la concorrente ufficiale di Minolta nel settore delle reflex 35mm dotate di messa a fuoco automatica.
Il sistema adottato è talmente simile nel concetto a quello Minolta che molti hanno malignato su un eventuale scambio di brevetti tra le due aziende.
In conpenso la Nikon non ha dovuto cambiare innesto come era avvenuto nelle Minolta 7000 e 9000.
Quindi la nuova autofocus potra utilizzare, oviamente con messa a fuoco manuale, tutti i vecchi obiettivi AI esistenti.
A fianco nasce una nuova linea di obiettivi siglati AF, con i quali sarà possibile sfruttare appieno tutte le caratteristiche della F-501, un aparecchio che deriva quasi integralmente dalla F-301, che ha innaugurato la nuova linea della ditta Giapponese.
La 501 si scambia facilmente per la sorella se non fosse per la scritta AF sul lato destro.
Le uniche differenze, oltre ai selettori per l'autofocus, consistono in uno sdoppiamento del pulsante blocco della memoriaautoscatto,ora divisi,e dall'aggiunta del dual program, un sistema tramite il quale l'aparecchio sceglie il programma di esposizione in base alla lunghezza focale dell'obiettivo utilizzato.
Il dual program è utilizzabile solamente con i nuovi obiettivi AF che, essendo dotati di un circuito elettronico interno, possono trasmettere all'apparecchio i dati sulla lunghezza focale.
Oltre a questo, naturalmente, vi è tutto il circuito autofocus.
A cominciare dai due selettori, uno a destra e uno a sinistra del bocchettone innesto ottiche, che servono rispettivamente a scegliere  il tipo di messa a fuoco (manuale, automatica con blocco del pulsante di scatto finche il soggetto non è a fuoco ed automatica continua) ed ha il blocco dell'autofocus nel modo continuo per congelare la messa a fuoco su un soggetto che ci interessa.
Il bocchettone di innesto ottiche è rimasto quasi lo stesso delle precedenti Nikon.
Ora ha, in più, una trasmissione meccanica molto simile a quella utilizzata da Minolta ed una serie di contatti elettrici per lo scambio di informazioni tra obiettivo e corpo macchina.
Tutto il meccanismo di comando della messa a fuoco automatica è stato inserito nella parte destra della fotocamera, lato impugnatura.
Le altre caratteristiche della F-501 sono praticamente identiche a quelle della F-301.




La parte superiore della 501 è praticamente identica a quella della F-301 salvo per il selettore degli automatismi che ha una posizione in più (DUAL).



In autofocus continuo l'aparecchio riaggiusta continuamente la messa a fuoco finche il soggetto o l'inquadratura vengono spostate.
Per congelare la messa a fuoco su un punto che ci interessa occorre premere questo pulsante oppure utilizzare l'autofocus singolo.



Qui vediamo la F-501 con il nuovo lampeggiatore SB-20 dotato di emettitore ad infrarossi per la messa a fuoco automatica anche al buio.


DUE AUTOFOCUS IN UNO


La nuova Nikon F-501 è dotata di due sistemi di messa a fuoco automatica.
Con il primo, denominato singolo, è possibile scattare la foto solo quando la macchina a messo a fuoco il soggetto, mentre con il secondo, denominato continuo, l'aparecchio scatta indipendentemente dalla mesa a fuoco e l'obiettivo riaggiusta continuamente quest'ultima in base agli eventuali spostamenti del soggetto o dell'inquadratura.
In pratica Nikon ha risolto con un aparecchio solo i sistemi della Minolta 7000 (messa a fuoco singola) e 9000 (messa a fuoco continua). Occorre dire però che quest'ultima, se utilizzata con il motore di trascinamento, prevede anche la funzione single.
Il circuito utilizzato nella 501 è quello classico a misurazione di fase adottato anche da altri fabbricanti; il sensore CCD, che è posto sul fondo dell'apparecchio sotto allo specchio reflex, è dotato di due file di elementi sensibili, uno per obiettivi con appertura fino ad f.2,8 e l'altro per obiettivi di luminosità inferiore a f.2,8.
Il motore di comando dell'autofocus viene controllato da due circuiti integrati, uno posto nell'aparecchio e l'altro nell'obiettivo; quest'ultimo, che ha una capacità di memoria pari ad un kilobyte, informa anche l'aparecchio su altri parametri come la lunghezza focale dell'obiettivo al quale appartiene e la posizione delle lenti di messa a fuoco. Il perno di comando della ghiera di messa a fuoco si trova sul bocchettone d'innesto ottiche, una soluzione praticamente identica a quella Minolta, e si accoppia ad una presa di forza posta sull'innesto degli obiettivi Nikkor AF.
Il sistema di messa a fuoco messo a punto dalla Nikon funziona bene sino a valori luce pari ad EV4 (una stanza in penombra).
Utilizzando però lo speciale lampeggiatore SB-20 dotato di un emettitore all'infrarosso è possibile mettere a fuoco automaticamente anche al buio totale, come accade anche per le due Minolta autofocus.



Ecco cosa c'è dietro al pernetto di comando dell'autofocus posto sul bochettone d'innesto ottiche.si tratta di un sistema già utilizzato nella Minolta che consente una messa a fuoco rapida ed accurata.




Il bocchettone della 501 è dotato anche di una serie di contati elettrici nella parte superiore che si collegano ad altrettanti contati sull'innesto degli obiettivi AF. Possiamo vedere innoltre il pernetto che serve per comandare la messa a fuoco degli obiettivi Nikon AF.




Qui possiamo vedere il selettore per il tipo di autofocus (singolo o continuo) e per il suo disinserimento




Lo stesso innesto delle precedenti Nikon rappresenterà un buo argomento di vendita per i negozianti.
Al contrario della Minolta, infatti, la Nikon per la sua reflex autofocus ha mantenuto la stessa baionetta sulla quale possono essere innestati ed uttilizzati sia i nuovi (in autofocus) sia i vecchi obiettivi (con messa a fuoco manuale).




Uno dei nuovi obiettivi Nikkor AF è uno zoom 35/70 mm derivato dalla precedente serie AI.
Si tratta di un obiettivo molto compatto che costerà poco più del suo predecessore.




Uno dei tre obiettivi costruiti appositamente per la F-501 è questo AF-50mm f.1,8 derivante dal vecchio modello ma, dotato di una serie di trasmissioni elettriche e meccaniche necessarie alla messa a fuoco automatica.
Il terzo è uno zoom AF-70/210 f.4 piuttosto ingombrante che costerà circa 850.000 lire.



CONCLUSIONI

Pur non destando la stessa sorpresa che suscitò la Minolta 7000, la nuova Nikon F-501 è un apparecchio fotografico nel quale sono state conglobate tutte tutte le soluzioni adottate dalle precedenti autofocus Minolta, uniche concorrenti sul merca to.
Non ha caso il prezzo si colloca tra le due Minolta: 900.000 lire solo corpo per la Nikon F-501 a confronto delle 800.000 circa del corpo Minolta 7000 ed al 1.350.000 lire della 9000.
Per i possessori di aparecchi Nikon c'è l'interessante vantaggio di poter mantenere il vecchio parco obiettivi, acquistando solo gli autofocus che servono.
Per altri la F-501 rappresenta l'autofocus più sofisticata fino ad oggi prodotta.
Ma non rimarrà sola per molto:altri fabbricanti stanno per presentare le loro reflex autofocus che potrebbero a loro volta raccogliere le esperienze di Minolta e Nikon in questo settore.






L'articolo è tratto da rivista originale dell'epoca con piccole aggiunte da parte dell'autore del blog.

Le fotografie sono di proprietà dell'autore per cui protette dai diritti d'autore e ne è vietato l'uso.

venerdì 25 novembre 2016

NIKON F 301



NIKON CAMBIA REFLEX NUOVA F-301

Data di uscita Ottobre 1985




La Nippon Kogaku, produttrice Giapponese delle fotocamere Nikon, lo scrive perfino su i depliant pubblicitari e tutti i suoi dirigenti lo confermano a gran voce: Nikon cambia rotta nel settore reflex e si adegua, per usare un termine molto in voga, a quelle che sono le attuali esigenze del mercato fotografico.
Fino ad oggi la Nikon è stata considerata la più conservatrice tra le azziende fotografiche sia perché i suoi apparecchi si rivolgono anche ad un pubblico di professionisti, tradizionalisti anche loro, sia per una reputazione da difendere, costruita su ottime reflex come le Nikon serie F (F-F2-FE-FM) oggi giunte quasi alla pensione ma ancora molto richieste dal mercato.
La Nikon cambia rotta presentando una nuova reflex, la F-301 che ricalca nella concezione apparecchi già presenti sul mercato come la Canon T70 e la Pentax A3; si tratta di reflex formato 35mm dotate di motore incorporato e molta elettronica che viene utilizzata per gli automatismi d'esposizione; anche la nuova Nikon non sfugge alla regola che vuole l'automatismo programmato come sistema di esposizione alla moda.
Nella F 301 vi sono due automatismi d'esposizione programmati tramite i quali l'aparecchio sceglie da solo sia i tempi che i diaframmi lasciando al fotografo il compito, pur sempre molto importante, di mettere a fuoco e scegliere l'inquadratura.
Il motore elettrico incorporato nell'apparecchio provvede oltre all'avvolgimento della pellicola dopo l'esposizione alla cadenza record per questa categoria di apparecchi di ben 2,5 fotogrammi al secondo, anche al caricamento automatico, all'avanzamento fino al primo fotogramma utile ed al riavvolgimento alla fine dei 24 o 36 fotogrammi; il caricamento della pellicola come in altre reflex di questa categoria è veramente semplificato: basta far arrivare la coda del film nel punto prefissato e chiudere il dorso mentre l'apparecchio pensa al resto.
Nella nuova Nikon F 301 è stato inserito anche il lettore automatico della sensibilità pellicola mediante codici DX; il sistema è elettrico mediante contatti all'interno del corpo macchina ed avverte anche se commettiamo qualche errore come il dimenticare di comutare la ghiera delle sensibilità sulla posizione DX quando inseriamo una pellicola di questo tipo.
L'esposizione automatica si avvale di due programmi, uno standard ed uno per tempi veloci, più un automatismo a priorità dei diaframmi e naturalmente l'esposizione manuale; oltre ad essi esiste un corettore fisso d'esposizione ed un blocco della memoria utili quando si vogliono modificare le decisioni prese dall'apparecchio.
Nel mirino, dotato di un nuovo schermo di messa a fuoco molto luminoso, sono visibili i tempi di scatto scelti dalla fotocamera ed altri segnali di avvertimento ma non è presente la scala dei diaframmi che forse potrebbe risultare utile in più di qualche caso.
Altre caratteristiche della nuova F 301 sono la lettura TTL attraverso l'obiettivo anche della luce lampo mediante lampeggiatori dedicati Nikon o per Nikon, un segnale di regolare scorrimento della pellicola sul dorso dell'apparecchio ed un cicalino sonoro che entra in azione quando l'aparecchio vuole avvertire il fotografo che qualcosa non va; il cicalino è ascludibile mediante un selettore colocato nella parte superiore della fotocamera.


La nuova Nikon F 301 sarà commercializzata da ottobre 1985 ad un prezzo di circa 750.000 lire con obiettivo 50mm f/1,8; essa è solo il primo aparecchio di una nuova serie di reflex elettroniche pensate e prodotte da Nikon. 
Il secondo aparecchio di questa serie dovrebbe incorporare un circuito di messa a fuoco automatica e potrebbe vedere la luce verso la fine dell'anno.




La parte superiore della nuova Nikon F 301 contiene tuti i comandi principali ed il selettore delle funzioni e dei tempi fissi in manuale.
A destra si trovano i due commutatori dell'esclusione del segnale sonoro e quello per la selezione della cadenza di ripresa del motore incorporato: (L aparecchio spento - S cadenza singola - C cadenza continua a 2,5 fotogrammi al secondo).
Sulla destra c'è la ghiera della sensibilità della pellicola e coassiale ad essa si trova anche quella della compensazione dell'esposizione, con il relativo pulsante di blocco.
Sopra alle ghiere si trova il manettino per il riavvolgimento della pellicola e per aprire il dorso di caricamento.
Si noti al centro, la slitta per il flash dedicato, con i quatro contatti del sistema TTL.




Sulla sinistra a fianco del bocchettone d'innesto ottiche si trova la leva che consente il blocco dell'esposizione in automatismo e schiacciando il pulsante al centro si fa partire  l'autoscatto, a fianco la spia rossa luminosa che lampeggia durante il conto alla rovescia, indicando approsimativamente il tempo che rimane prima dello scatto.




L'innesto F della Nikon F301 rimane invariato, pertanto consente l'utilizzo degli obiettivi della serie E ed AI-AIS.







All'interno della fotocamera sono visibili i contatti per la lettura automatica della sensibilità della pellicola mediante sistema DX.






La nuova nikon F 301 è alimentata da 4 pile mini stilo da 1,5v collocata sotto al fondello dell'apparecchio.
La versione Italiana sarà probabilmente dotata del contenitore MB-3 per le normali pile stilo, mentre quella venduta in Giappone viene dotata di serie del comparto batterie per le mini stilo, meno diffuse nel nostro paese.




Qui possiamo vedere l' MB-3 montato nel fondello dell'aparecchio che, viene applicato mediante l'adattatore innestato tramite il foro asolato che si vede nella fotografia precedente, il coperchio è di maggiori dimensioni per contenere le pile stilo che sporgono maggiormente. 
Le tre parti che compongono l'MB-3: L'adattatore per il blocco delle pile stilo, il coperchio maggiorato e la vite di fissaggio, che può essere rimossa da una comune moneta da 200 lire, per facilitare lo smontaggio o il montaggio se si intende utilizzare le più piccole mini stilo. 

La presa a due poli per la connesione dello scatto a distanza.
Lo scatto a distanza Nikon MC-12B collegato mediante il cavo di circa 70cm, in commercio ce ne sono di vaio tipo e lunghezza.

La nuova Nikon F301 può essere equipaggiata con il dorso datario Nikon MF-19, che oltre ad imprimere sulla pellicola la data e l'ora in varie combinazioni diverse, può eseguire anche altre funzionalità.

L'MF-19 viene fornito come accessorio.












Articolo tratto da rivista originale dell'epoca.
Le fotografie sono di proprietà dell'autore del blog, pertanto protette da diritti d'autore e ne è vietato l'utilizzo.

mercoledì 9 novembre 2016

NIKON F 401






Una reflex AF multi-mode con trasporto motorizzato e TTL flash: La F-401 colleziona gli elementi di richiamo dei tardi anni ottanta; peccato che sotto lo smalto il fotoamatore trovi un corpo un pò magro.....









Nikon lanciò sul mercato la sua prima reflex AF nel 1986, rispondendo con sufficiente prontezza all'esperienza di svolta segnata l'anno prima della Minolta 7000. Ma, a differenza della concorrente minolta, che aveva deciso il taglio dei ponti col cambio d'innesto e puntava all'immediata qualificazione del nuovo sistema integrando la gamma con un secondo modello professionale, e a differenza anche di Canon, che covava negli stessi mesi una partenza in quarta verso i nuovi lidi della generazione Eos, Nikon sembrò mostrare in seconda battuta un pizzico di diffidenza nei confronti della tecnologia emergente: la sua seconda reflex con modulo AF integrato, meccanicamente compatibile con le tradizionali ottiche AI, si collocava infatti su una fascia di mercato inferiore rispetto a quella del modello d'esordio, rimandando apparentemente a tempi futuri di maggior maturità dell'autofocus il processo d'aggiornamento del segmento di testa.
La F-401 nasce dunque come una reflex entry level, semplificata rispetto alla F-501 e, nonostante i vari miglioramenti tecnici introdotti, prettamente destinata al mercato amatoriale infatuato dalle novità dell'ora.
 Perché l'autofocus venga esteso in casa Nikon a modelli di interesse professionale come la F-801 o la F4 occorrerà attendere ancora un anno.





ESTETICA E PRATICITA'

In linea con gli altri modelli Nikon della prima generazione autofocus, la F-401 vanta un'estetica moderna e grintosa, basata su un corpo macchina in livrea nera integrale con spigoli arrotondati e ampia protuberanza anatomica col "Giugiariano" filetto rosso ereditato dalla F-3.
Elementi caratteristici sono il piccolo flash sollevabile a parabola scoperta, perfettamente integrato nel pentaprisma, e il secondo logo Nikon riportato sull'impugnatura in grossi caratteri corsivi.
Molto intuitivi nella disposizione e nel funzionamento sono, come vedremo, i comandi, alcuni semi ricoperti da una lastrina trasparente di plastica fumè.
Il dorso non è intercambiabile, ma presenta due finestrelle di controllo con vista, rispettivamente, sul vano caricatore e su un rullo supplementare di trasporto, che permettono di verificare la presenza della pellicola in macchina ed il suo regolare trascinamento.
L'apparecchio è anche provvisto di dispositivi per l'avanzamento automatico motorizzato della pellicola fino al fotogramma effettivo di inizio rullo, sebbene l'avvio dell'operazione richieda comunque una pressione del pulsante di scatto e il trasporto avvenga non senza un quadruplice ( e rumoroso ) solevamento dello specchio a otturatore bloccato.
Il telaio della fotocamera , in pressofusione dall'umilio, è rivestito integralmente di componenti in plastica liscia o satinata, senza finiture in similpelle e con un singolo inserto gommato sulla guancia anatomica per aggevolare la presa; nonostante il largo impiego di materiali di sintesi, il peso del solo corp, a vuoto, sfiora i 650g.


Seconda reflex autofocus di casa Nikon, la F-401 è una fotocamera di classe economica anche se l'eposizione multimodale e il flash sollevabile colpiscono l'occhio. L'ergonomia e l'affidabilità, comunque, sono buone.

Il piccolo flash solevabile a parabola scoperta integrato nel pentaprisma.



I COMANDI


I comandi principali della fotocamera, vale a dire le due ghiere zigrinate gemelle per la regolazione dei tempi e dei diaframmi si trovano a destra del pentaprisma, agevolmente manovrabili con il pollice e l'indice della stessa mano, e leggibili attraverso il pannello di plastica fumè che li ricopre quasi interamente.



La ghiera dei tempi, sporgente sul d'avanti, permette anche il passaggio in automatismo a priorità dei diaframmi (posizione A) e la disattivazione di tutti i circuiti dell'apparecchio (posizione L) mentre la ghiera dei diaframmi, sporge sul retro, consente anche l'inserimento dell'automatismo a priorità dei tempi (posizione S). Regolando ambedue le ghiere sulle posizioni di esposizione automatica, si introduce, abbastanza logicamente, l'automatismo programmato.
Le ghiere non sono dotate di blocco di sicurezza, che verrà aggiunto nella successiva versione F401S; su tutte le versioni, invece, l'impostazione dei diaframmi resta affidata alla rotella zigrinata del corpo macchina in via esclusiva, imponendo pertanto il blocco della tradizionale ghiera dell'obiettivo sul valore di minima apertura (posizione arrancione, autobloccante).
A destra delle ghiere si trova il doppio comando di sicurezza (pulsante in gomma nel pannello trasparente e cursore in plastica sul retro della calotta) per disporre di riavvolgimento motorizzato della pellicola, coda inclusa.
Seguono il conta fotogrammi additivo e, sul vertice della voluminosa impugnatura anatomica, nella naturale posizione assunta dal dito indice, il pulsante di scatto elettromagnetico privo di presa filettata per il flessibile.
Il pentaprisma recca la slitta porta accessori universale con contatto caldo standard e contattini supplementari per flash dedicati; ai suoi fianchi spiccano i due pulsanti di sblocco per il sollevamento del lampeggiatore incorporato, non abilitato all'intervento automatico.
A sinistra troviamo soltanto il pulsante gommato dell'autoscatto, ben affogato in una protuberanza della calotta onde prevenire presioni accidentali.






Sul frontale, a sinistra del bocchettone porta ottiche, si colloca il pulsante per il blocco della memoria esposimetrica, mentre sul lato opposto, assieme al pulsante di sgancio dell'obiettivo, troviamo il selettore radiale del modo di messa a fuoco.




Il fondello ospita il foro filettato per il tre piedi e, sotto l'impugnatura,  lo sportellino di accesso al vano batteria contenente quattro stilo da 1,5 volt alcaline. E' possibile anche usare elementi ricaricabili al Ni-Cd per una maggiore autonomia.



Sul fianco sinistro spicca infine il cursore (senza doppio comando di sicurezza) per l'appertura del dorso. Sopra il cursore, è posizionata l'asola metallica rigida per il passaggio della cinghia tracolla.





L'innesto ottiche a baionetta AF consente l'attacco di obiettivi Nikon a fuoco manuale, per i quali però non viene offerta compatibilità a livello di esposimetro.
I diaframmi si impostano direttamente dalla fotocamera (come sulle Nikon più recenti), per cui la ghiera sull'obiettivo dev'essere tenuta bloccata alla minima appertura.





La F-401 monta un buon otturatore elettronico Copal con sincro a 1/100 sec (portato a 1/125sec nella versione X).
Peccato che non esistano tempi meccanici e che la sensibilità pellicola non possa essere impostata a mano. Il dorso non è intercambiabile; in compenso presenta una finestrella in più per il controllo dello scorrimento della pellicola (cerchio rosso).

Lautofocus di prima generazione risulta antiquato: è poco sensibile, a spot singolo, non consente il fuoco continuo e il focus traking e soffre di una notevole lentezza.
Almeno, però, è possibile mettere a fuoco manualmente.


CONCLUSIONI



PREGI.........

Semplicità d'uso
Gamma completa dei modi di esposizione
Alimentazione con batteria stilo
Flash TTL incorporato



DIFFETI.........

Autofocus lento e poco sensibile
Assenza di tempi meccanici
Assenza della presa coassiale
Assenza della presa per scatto flessibile
Assenza del corettore fiso dell'esposizione
Lettura ISO DX non disinseribile
Assenza del controllo visivo della profondità di campo
Incompatibilità parziale con ottiche non AF


Inizio della produzione nel 1987,concorrenti dell'epoca (Canon EOS 650-Minolta 7000-Yashica 230 AF).
Prezzo nel 1987
Solo corpo: L.650.000-reperibile solo in finitura nera.







(Fonte tratta da rivista originale dell'epoca).
(Fotografie coperte da diritti d'autore è vietato l'uso senza autorizzazione).











martedì 8 novembre 2016

NIKON F-90

F-90 esposizione a priorità di autofocus





La radicale innovazione nella determinazione dell'esatta esposizione, che viene scelta anche in funzione della distanza del soggetto. Basta fidarsi dell'inteligenza del computer.....

La nuova F90, una reflex eletronica di ultima generazione.
Le caratteristiche sono così numerose, le possibilità così varie che, elencarle tutte richiederebbe pagine e pagine di dati, opzioni e tratazioni tecniche.
Così, per forza di cose, siamo costretti a partire dal (di più) della F90 rispetto ad una reflex eletronica autofocus completa.
E in effetti in questa reflex c'è tuttao, o quasi, quello che ci si può aspettare: tutti i tipi di esposizione compreso quello manuale, diversi sistemi di messa a fuoco automatica, avanzamento motorizzato fino a 3,5 fotogrammi al secondo; e si potrebbe continuare secondo uno schema oramai conosciuto. Ma cosa propone di realmente innovativo la F90?
Il sistema di messa a fuoco, prima di tutto.
Nelle altre fotocamere la messa a fuoco  leggeva solo una piccola zona al centro dell'inquadratura, nella F90 invece questa zona è allargata, è a forma di croce ( ma è anche possibile selezionare l'automatismo per una lettura autofocus spot ).
In questo modo la rilevazione automatica è semplificata e diventa possibile la messa a fuoco anche di soggetti con linee solo orizzontali, quelli che fanno impazzire le altre reflex; si può innoltre dimostrare prezioso in riprese d'azione.
Il nuovo modulo autofocus, si chiama CAM246, riesce a lavorare anche con livelli d'illuminazione molto bassi, fino a EV-1.
Seconda innovazione significativa; il sistema di lettura dell'esposimetro, che è spot, semispot o matrix.
Il funzionamento è abbastanza semplice: l'area del fotogramma è divisa in diverse zone e su ciascuna viene effetuata una lettura esposimetrica separata.
I dati vengono poi confrontati e l'esposimetro, nello stabilire l'esposizione, può cosi tenere conto anche del contrasto del soggetto.
Il matrix della F90 lavora su otto zone invece che su cinque dei modelli precedenti.
La novità sta nel fatto che il sistema di esposizione interaggisce con l'autofocus.
Con i sistemi tradizionali a zone viene rilevato un forte contrasto e, al massimo, l'automatismo allunga un po l'esposizione per evitare che il soggetto in primo piano risulti sottoesposto.
Nella Nikon F90 invece; l'eposimetro viene informato sulla distanza di messa a fuoco, il che vuol dire che il soggetto in primo piuano sarà esposto correttamente.
Questo nuovo matrix, che si chiama 3D, sembra (almeno sulla carta) sfruttare in modo razionale, integrandoli tra loro, i diversi automatismi delle moderne reflex.
Terzo punto importantae è l'automatismo flash TTL.
Nella F90 per la prima volta la lettura della luce lampo viene fatta all'interno della fotocamera con un sensore multiplo, che effetua letture in cinque zone diverse del fotogramma.
per sfruttare al massimo le nuove possibilità è necessario un lampeggiatore dedicato  l'SB-25 AF.






Quando si preme il pulsante di scatto il flash emette una serie di lampi, pressoché invisibili.
Il computer di bodo viene così informato sia della luce lampo riflessa nelle cinque zone, sia sulla luce ambiente (ci pensa il matrix).
Se in una delle zone viene notata una lettura troppo differente dalle altre, per esempio perche il flash è riflesso da uno specchio compreso nell'inquadratura, la lettura in quella zona viene ignorata.
Così il lampo durante l'esposizione viene dosato perfettamente.
L'SB-25 AF ofre un'altra particolarità, quella di poter sincronizzare tutti i tempi di posa fino ad 1/4000.
Questa prestazione, che finora era stata offerta solo dalla Olynpus, è stata ottenuta facendo scattare una serie di lampi in rapidissima sequenza, così veloce da detterminare in pratica un lampo solo particolarmente lungo.
Per sfruttare al massimo le possibilità della F90 e del suo flash sono necessari nuovi obiettivi, denominati Nikon AF-D: atualmente sono in produzione tre zoom (28/70-35/70-80/200) ma si prevede che nel giro di circa un anno (siamo ad ottobre 1982) tutta l'atuale gamma di AF Nikor sarà trasformata in AF-D.







IL sistema MATRIX 3D per determinare l'esposizione si serve di una serie di dati che solo un cervello elettronico riesce a coordinare nel brevissimo tempo di un ( clic ) eccoli elencati.

1) Dati sulle letture esposimetriche di ognuno degli otto settori
2) Contrasto tra i differenti settori
3) Informazione sulla distanza di messa a fuoco
4) Dati sulla sfocatura, forniti dal sistema AF, durante la composizione dell'immagine e a composizione ultimata.



IL DORSO DATA

Il dorso multifunzione MF-26 della F90 può ampliare le possibilità di ripresa e permette di interfacciarla con un computer


LA NIKON F-90


Il dorso datario applicato alla Nikon F-90

I comandi sono ben posizionati e facili da gestire anche mentre si stà inquadrando. A destra il piccolo monitor dove sono riportati i dati pre impostati e la ghiera multifunzione.

Il passante fisso per il montaggio della cinghia a tracolla Nikon.

Le due leve scorrevoli per l'appertura del dorso.

Il vano batteria (MS-8)

L'impugnatura MB-10 che, oltre ad alimentare la F-90 consente lo scatto per fotografie in verticale attraverso un comodo pulsante posizionato all'estremita sinistra dell'impugnatura stessa. Si può disattivare tramite una levetta coassiale al pulsante di scatto per evitare esposizioni indesiderate.

Il contenitore originale (MS-8) per le batterie stilo da 1,5Vche, viene rimosso nel caso venga montata l'impugnatura verticale MB-10.





























Articolo tratto da rivista dell'epoca con qualche aggiunta personale.

Le fotografie sono esclusivamente di mia proprietà quindi protette da diritti d'autore.
















venerdì 4 novembre 2016

NIKKOR 500mm f.8 A SPECCHIO




Anno di Produzione 1968


I teleobiettivi Catadiotrici, (o a specchio), all'epoca della loro produzione negli anni sessanta erano i più ricercati da parte dei fotografi sportivi e dei naturalisti, per la loro caratteristica compattezza e leggerezza che li rende molto maneggevoli e usabili per sino a mano libera.

Il principio su cui si basano i catadiotrici deriva da quelli utilizzati per l'astronomia.
La luce entra dalla parte frontale e viene riflessa da uno specchio anulare posteriore su un secondo specchio di ridotte dimensioni applicato al centro della parte anteriore.
Quest'ultimo invia i raggi ad un gruppo di lenti posteriore che finalmente li dirigerà sulla pellicola.
In questo modo si è ottenuta la notevole compattezza e leggerezza di questi obiettivi proprio perché i raggi di luce percorrono due volte lo stesso spazzio consentendo di dimezzare la lunghezza degli obiettivi e di conseguenza ridurre il peso.


Queste le caratteristiche del Reflex Nikkor 500 mm f-8

Angolo di campo: 5°
Schema ottico: Combinazione di specchi e 5 lenti
Messa a fuoco: Da 4 metri all'infinito
Montatura anteriore mm 88 di diametro
Montatura posteriore per i filtri mm 39 di diametro 
Attacco a vite per tre piedi
Sblocco per la rotazione della fotocamera di 90°
Dimensioni 93mm X 139mm
Peso 1 kg

Gli obiettivi catadiotri Nikon sono quelli che offrono le migliori prestazioni.
Il 500 f8 è il più apprezzato dai fotografi proffesionisti per la sua legerezza e compattezza nonche la facile messa a fuoco.
I catadiotrici, per il loro costo, sono obiettivi quasi esclusivamente per uso professionale, proprio perche grazie all'impiego di duplicatori basta possedere un 500mm che si ha un 1000mm con una spesa non eccessiva.


Con una Nikkormat FT2 del 1973

I due specchi che riflettono la luce dirigendola, attraverso le lenti, alla pellicola

Il robusto supporto per il tre piedi. A destra al centro il pulsante per la rotazione (di 90°) della macchina fotografica.

L'attacco posteriore per i filtri. (qui è montato un filtro UV L 37c da 39mm)

E' visibile la compattezza del barilotto che determina la sua grande leggerezza.

Il coperchio in pelle del primo tipo. Nella successiva versione dal 1979 è stato modificato con uno in metallo.




Fonte tratta da libri originali dell'epoca 

Le fotografie sono di mia proprietà per cui  protette da diritti d'autore