venerdì 6 aprile 2018

NIKON EM




La Nikon EM è una reflex dalle dimensioni molto contenute, nera, in grado di esporre automaticamente con il sistema a priorità dei diaframmi, che ha rappresentato una evoluzione in casa Nikon, pur senza essere dotata di caratteristiche speciali, questa fotocamera presentata nel 1979, costituisce un netto cambiamento con quello che è stata per tanti anni la linea di azzione della Nippon Cogaku, secondo la quale veniva privilegiata la versatilità e qualità degli apparecchi a scapito del prezzo d'acquisto piuttosto elevato. La Nikon EM è infatti una fotocamera economica, destinata più al fotoamatore che non vuole crearsi problemi con l'esposimetro, piuttosto che al professionista, per il quale l'impossibilità di poter intervenir manualmente sui tempi di posa costituisce quasi sempre una limitazione.

Anche la forma è cambiata per creare una linea diversa dalla tradizionale è stato interpellato uno stilista Italiano, Giorgetto Giuggiaro, noto soprattutto nel settore automobilistico per aver realizzato diverse automobili e ha disegnato anche la Nikon F3. La forma della EM è abbastanza arrottondata, con il pentaprisma che sporge in maniera considerevole, e con una disposizione dei comnadi tradizionale. Da un lato del pentaprisma si trova la leva di carica snodata e dalla forma insolita e, coassialmente il pulsante di scatto con il selettore per impostare le funzioni dell'aparecchio su AUTO per esporre in automatismo, M90 per impostare il tempo meccanico di 1/90 di sec. e su B, con il quale si possono fare le esposizioni con tempi di posa molto lunghi; ai lati di questo gruppo si trovano il contafotogrammi e il pulsante con relativo LED per il controllo dello stato di carica delle pile.
Dall'altro lato del pentaprisma vi sono invece il manettino per il riavvolgimento della pellicola, e coassialmente, il selettore per impostare la sensibilità della pellicola che si sta usando. Sul frontale molto pulito, si trovano soltanto l'autoscatto e dall'altro lato del bocchettone portaottiche il pulsante di sblocco degli obiettivi, oltre a un altro pulsantino che consente di incrementare l'esposizione di circa 2EV.

Il mirino è piuttosto luminoso e la messa a fuoco risulta possibile su tutto il campo inquadrato grazie ad una lente di Fresnel molto sottile, ma è ulteriormente facilitato da un telemetro ad immagine spezzata circondato da una corona di microprismi, circondata a sua volta da una linea circolare più ampia, incisa sul vetrino e della quale non si capisce subito la funzione.
In realtà questa linea serve a delimitare grossomodo la zona di lettura dell'esposimetro che, come vedremo meglio più avanti, legge la luce preferibilmente nella zona centrale del campo inquadrato.
Le informazioni nel mirino sono ridotte all'essenziale; sulla sinistra è visibile solamente la scala dei tempi di posa, sulla quale scorre un ago che indica il tempo prescelto dal computer della fotocamera; superiormente e inferiormente la scala è delimitata da due zone rosse che indicano quando l'esposimetro si trova al di sopra o al di sotto delle sue possibilità di esposizione. Nel mirino vicino alla scala dei tempi, si trova anche un LED che risulta sempre invisibile tranne quando si sta usando uno dei lampeggiatori dedicati Nikon o di un'altra marca disponibili sul mercato, con i quali si illumina per indicare il momento in cui il flash è pronto per scattare; usando un dedicato la fotocamera imposta automaticamente il tempo di sincronizzazione, ed è possibile controllarlo nel mirino perchè l'ago indicatore si posiziona in un punto intermedio tra 1/125 e 1/160 di secondo, in corrispondenza ad una tacca di riferimento.
Oltre ai lampegiatori dedicati si possono usare anche dei flash tradizionali, purche dotati di contatto diretto: la Nikon EM è priva di presa a cui collegare il cavetto.

L'otturatore è a tendine metalliche ed è in grado di assicurare una gamma di tempi di posa che vanno da 1/1000 di secondo ad oltre un minuto in completo automatismo, che vengono impostati dal circuito elettronico della fotocamera in relazione alla luminosità della scena inquadrata e del diaframma impostato oltre che, alla sensibilità della pellicola.
L'otturatore viene infatti controllato direttamente dall'esposimetro e non è possibile alcun intervento manuale da parte del fotografo. Non si tratta però di una limitazione bensì di una scelta precisa perche le fotocamere solo automatiche, come la EM, permettono una maggior semplicità costruttiva che a sua volta consente di mantenere basso il prezzo di vendita, senza però fonire prestazioni scadenti ma anzi con tutti i vantaggi che l'esposizione automatica consente, e cioè una maggior rapidità d'intervento e una grande semplicità d'uso.

La precisione dell'esposimetro è considerevole e, la linearità dei risultati è ottima, sia nelle risposta alle alte medie basse luci, che nella risposta allla variazione di luce.
Si nota comunque una costante sottoesposizione di mezzo diaframma ma, come abiamo avuto più volte occasione di dire, non si tratta di un difetto di taratura ma bensì di una precisa scelta del costruttore, grazie alla quale è possibile ottenere delle diapositive con i colori leggermente più saturi, anche se si perdono alcuni dettagli nelle ombre, mentre i negativi in bianco e nero e a colori non risentono praticamente di una sottoesposizione del genere.
La luce viene letta da una cellula al silicio che effetua la misurazuìione quasi spot, cioè sulla zona centrale del campo inquadrato tenendo conto però, ma in maniera minore, anche delle luci che si trovano ai bordi.
Dalla prova della copertura dell'esposimetro è stato possibile riscontrare che la zona di lettura uniforme è centrale e corrisponde all'incirca al cerchio visibile nel mirino dopo la corona di microprismi; succesivamente allontanandosi dal centro, la sensibilità decresce rapidamente seguendo un andamento oblungo, fino ad arrivare alle zone estreme, dove la sensibilità risulta praticamente nulla. Questo tipo di lettura permette dei risultati eccellenti nei controluce anche senza ricorrere al correttore dell'esposizione (il pulsantino che si trova nella parte anteriore della fotocamera, sopra al pulsante di sblocco degli obiettivi) che permette un incremento di circa 2 EV, ma potrebbe facilmente portare all'errore perchè è anche troppo selettivo.

L'alimentazione viene fornita da due pile all'ossido d'argento da 1,5 volt, che provvedono ad alimentare tutto il complesso esposimetro otturatore, che è caratterizzato da un consumo non eccessivo, che dovrebbe , di conseguenza, permettere una vita abbastanza lunga alle pile. Il loro stato di carica può comunque essere controllato facilmente premendo un pulsantino vicino alla leva di carica: se si accende il led corrispondente vuol dire che vanno ancora bene, mentre quando si raggiunge un valore prossimo a 2,40 volt la luce del led si fa più debole e diminuisce sempre più fino ad un valore di 2,20 volt dopo di che si spegne. A questo punto la fotocamera è ancora in grado di funzionare correttamente (la tensione minima idispensabile è leggermente inferiore) ma è neccessario provvedere al più presto alla sostituzione delle pile. Comunque se, nonostante la discreta funzionalità del test-pile ci si dovesse dimenticare di sostituirle, la EM non si blocca completamente, ma è ancora in grado di funzionare con il tempo di circa 1/1000 di secondo su AUTO, con 1/90 di secondo su M90, oppure con la posa B. Naturalmente si vengono a perdere le indicazioni dell'esposimetro, ma è pur sempre meglio che niente.






L'innesto a baionetta Nikon AI, accetta tutti gli obiettivi e accessori Nikon

Leva di carica con corsa lunga e razionamento additivo, dalla forma insolita

Correttore del'esposizione in automatismo: premendo si sovraespone di 1,5 EV

Autoscatto meccanico con rittardo minimo di 5 sec. e massimo 10 sec.

Slitta flash predisposta per l'uso in automatismo con un lampeggiatore dedicato.

Il test batterie; senza pile la EM funziona su 1/90 di secondo e su B



Il motore dedicato MD-E che ha una cadenza di 2 fotogrammi al sec. e il flash SB-E (con numero guida 17) appositamente costruito per la EM.









Articolo tratto da rivista originale dell'epoca, le fotografie sono di proprietà dell'autore del blog, pertanto protette da diritti.


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