domenica 26 novembre 2017

LA SORELLA DELLA NIKON F



TEST DELLA NIKKORMAT FTn
Articolo uscito nel Dicembre 1969



Venuta dopo la Nikkormat FT, che si differenzia dall'atuale per il sistema dell'esposimetro, la FTn è un apparecchio che si impone sul mercato mondiale grazie alle sue caratteristiche che ne fanno un apparecchio di classe pur avendo qualcosa in meno della classica Nikon F.
Tre i punti in comune: l'ottica, l'esposimetro e la qualità.
Rispetto alla Nikon, la FTn non permette il cambio del pentaprisma, dello schermo di messa a fuoco e del dorso motore: pertanto per chi non ha alcuna necessità di effettuare riprese motorizzate e cambiare mirini o lenti di messa a fuoco, la Nikormat FTn è l'aparecchio che sostituisce degnamente la Nikon F che resta, comunque, un aparecchio totalmente differente.
Vediamola dunque più da vicino.
Iniziamo, come al solito, dalla parte superiore della fotocamera:


Troviamo dunque il grosso bottone di riavvolgimento munito di una comoda manovella estraibile.
Subito dopo una finestrella attraverso la quale è possibile effetuare la regolazione dell'esposizione senza la necessità di traguardare attraverso il mirino.
Troviamo poi la cassa del pentaprisma, il pulsante per il controllo visivo della profondità di campo, il contafotogrammi ad azzeramento automatico, il pulsante di scatto provvisto di un bordo rilevato che impedisce gli scatti accidentali e la leva di carica che serve anche quale interruttore per l'esposimetro.


Il frontale, molto semplice, raggruppa la leva dell'autoscatto, il selettore dei tempi, il perno per l'accoppiamento dell'esposimetro all'obiettivo, il pulsante di blocco dello specchio e quello per il disinnnesto degli obiettivi.





Sul fondo della fotocamera, il pulsante per lo sblocco del rocchetto di trascinamento, la filettatura per il treppiede ed il vano porta batteria.



Sul lato sinistro, infine, la doppia presa per la sincronizzazione con il lampo.

L'OTTURATORE


L'otturatore della Nikkormat FTn è un Copal Square S, prodotto in grande serie anche per conto della Nippon Kogaku.
La sua caratteristica principale è quella di possedere 6 lamelle (contro le 4 del modello precedente) a scorrimento verticale. Il rumore prodotto dallo scatto non è paragonabile a quello della Nikon F, notevolmente più silenziosa, ma è comunque alquanto contenuto.
I vantaggi dell'otturatore Copal Square S sono ormai conosciutissimi: è infatti l'unico otturatore (a tendina) a consentire la sincronizzazione del lampo elettronico con tutti i tempi da 1" a 1/125° di secondo. (compreso).
Per le lampade M e FP si possono usare tutti i tempi a disposizione.
In altre parole, con il Copal Square S, ci si sta avvicinando alle possibilità offerte dall'otturatore centrale, alle quali vanno aggiunte quelle proprie di questo tipo di otturatore.
La variazione dei tempi, nella Nikkormat FTn, si esegue con lo spostamento dell'apposita leva collegata ad un grosso anello coassiale con l'innesto delle ottiche.


Questa disposizione, dettata dalle caratteristiche dell'otturatore stesso, può essere a prima vista un pò scomoda ma ben presto ci si fa l'abitudine:anche guardando attraverso il mi rino si ha la possibilità di cambiare il tempo dal momento che questo appare nel mirino stesso tra quello superiore e quello inferiore.
L'unico inconveniente è che nelle posizioni di 1/8 e di 1/15 di sec., la levetta per lo spostamento dell'anello va a coprire, anche se in modo parziale, il pulsante per il cambio delle ottiche: basta comunque passare su un altro tempo ed efettuare con assoluta tranquillità questa operazione.
Tabella comparativa dei tempi di otturazione:


Come avete visto da questi indici, anche questa volta ci siamo trovati di fronte ad un aparecchio perfetto dal punto di vista dell'otturatore.
La lettura dei tempi effettivi è stata effettuata dopo 7500 scatti circa.Un'altra, quando l'aparecchio aveva 4000 scatti, ha dato risultati pressoché identici salvo qualche lievissima differenza riscontrabile anchwe facendo scattare l'otturatore per due volte allo stesso tempo.

L'ESPOSIMETRO

L'innovazione più importante, rispetto al primo modello della Nikkormat, è costituita dal diverso sistema di orientamento delle cellule che si trovano all'interno del mirino: esse sono rivolte verso il pentaprisma e danno una lettura dell'esposizione, SEMI-SPOT. In altre parole le due cellule sono maggiormente influenzate (per il 60%) dalla parte centrale dell'inquadratura che solitamente "racchiude" il soggetto principale.
Comunemente basta effettuare la lettura inquadrando nel cerchio che circonda la zona micriprismatica il soggetto e poi, eventualmente, variare l'angolazione dell'aparecchio onde raggiungere il migiore risultato "compositivo".
Il sistema funziona ancora bene in casi di leggero controluce; in casi estremi, i responsi dell'esposimetro vanno integrati con un pò di logica, semmai avvicinandosi al soggetto principale per effettuare una lettura più precisa. Per la lettura dell'esposizione le operazioni da compiere dopo aver impostato la sensibilità della pellicola sono le seguenti: portare la leva di carica in posizione di lavoro sino a scoprire il punto rosso, inquadrare nel cerchio (diametro 12 mm) il soggetto principale, e variare il tempo di esposizione o/e il diaframma fino a che la lancetta non si arresti tra le due << C >> visibili all'interno del mirino.Il riferimento superiore è marcato, nella zona alta, dal segno meno (-) mentre quello inferiore dal segno più (+): ciò avverte l'operatore di un eventuale sotto o sovra esposizione.
Nella parte bassa dell'inquadratura, nella zona oscura, può esser letto anche il tempo d'esposizione impostato: questo è segnato in bianco mentre quello precedente e quello posteriore sono in giallo. Nel caso d'impostazione del 1000° di sec. appare sulla destra (in giallo) il 500° mentre alla sinistra un piccolo rombo di uguale colore. Lo stesso è per la B: alla sua sinistra il tempo 1" ed alla destra un altro rombo, entrambi gialli.
L'ago ha un movimento preciso e veloce, senza incertezze. Grazie al sistema di misurazione a tutta appertura esso rimane sempre visibile anche in casi di scarsa illuminazione.
Qualora non si volesse usare, per una qualunque ragione, il mirino per la detterminazione dell'esposizione, si può ricorrere all'ago supplementare posto di fianco alla manovella di riavvolgimento. Basta far coincidere l'ago con il centro del cerchietto che vi è segnato per essere sicuri di una perfetta regolazione.
La cosa che ci ha più colpito è stata l'ottima << schermatura >> contro le luci parassite provenienti dall'oculare del mirino: anche effetuando la lettura con una sorgente di illuminazione rivolta verso l'oculare, non si riscontrano forti variazioni dell'esposizione.
E' bene, comunque, in casi critici, coprire anche con la mano l'oculare in modo da essere più che sicuri dell'esattezza della lettura.




L'ACCOPPIAMENTO DEGLI OBIETTIVI ALL'ESPOSIMETRO


Con la Nikkormat FTn non è più necessario riportare sull'aposita scala la luminosità massima dell'obiettivo montato. Quest'operazione avvine ora semiautomaticamente: prima di ogni cosa il perno d'accoppiamento montato sulla fotocamera dev'essere spostato (tenendo l'aparecchio << di faccia >>) tutto sulla destra. Una volta regolato il diaframma 5.6, l'obiettivo può essere montato sull'apparecchio. Con una breve rotazione l'ottica è fissata alla fotocamera mentre l'esposimetro non è stato ancora predisposto: per fare ciò occorre ruotare la ghiera dei diaframmi fino alla minima appertura e poi nuovamente fino alla massima. Con questa operazione semplicissima si può dare inizio alla misurazione; in ogni caso è bene controllare che sulla scala degli accoppiamenti (sul bocchettone d'innesto dell'ottica) l'indice sia portato in corrispondenza della luminosità massima dell'obiettivo usato.
Senza queste semplici operazioni l'esposimetro darebbe dei responsi errati con logiche conseguenze negative per il risultato finale.



IL MIRINO

Ottimo il mirino di questa fotocamera: il prisma non intercambiabile è una delle caratteristiche che distinguono la Nikkormat FTn dalla Nikon F notoriamente componibile. Al pentaprisma fisso è comunque possibile adattare il mirino angolare e l'oculare ingranditore per la messa a fuoco critica. Lo schermo di messa a fuoco è notevolmente luminoso ed è coperto da una serie di anelli (fresnel) ravvicinati tanto da essere praticamente invisibili con l'obiettivo alla massima appertura; essi risultano appena percettibili premendo il pulsante per il controllo della profondità di campo.
Al centro c'è una piccola area microprismatica, veramente molto efficiente, circondata da un anello del diametro di 12mm corrispndenti all'area semi-spot nella quale è preferibile far entrare  il soggetto principale durante la misurazione della luce. Oltre a ciò sono visibili i riferimenti per la detterminazione dell'esposizione ed i tempi d'otturazione dei quali abbiamo già parlato.



GLI OBIETTIVI


Gli obiettivi Nikkor, e lo saprete già tutti, sono atualmente considerati tra i migliori presenti sul mercato mondiale. 
Anche in una grande famiglia come quella dei Nikkor c'è qualche pecora grigia: non nera in quanto anche gli opbiettivi meno interessanti denotano una buona qualità. In ogni caso ben presto vedremo quali sono gli obiettivi ottimi e quelli buoni. Atualmente l'intero corredo Nikkor comprende ben 34 obiettivi con lunghezze focali dal 6,2 mm (fish eye da 220°) al 2000mm che attualmente si trova in fase di ridisegnazione. Di questi 34 obiettivi 20 sono dotati, oltre che del diaframma automatico, presente anche su altri obiettivi, della forcellina per l'accoppiamento con il simulatore dell'esposimetro.
Molto interessante poi la possibilità, per 16 dei 34 obiettivi, di usare dei filtri o comunque degli accessori ottici dello stesso diametro (52mm). Praticamente questo diametro è adottato da tutte le ottiche dal 24mm al 200mm.
Ed ora due piccoli problemi di diaframma: con la Nikkormat FTn non è possibile usare il diaframma 32 (per gli obiettivi che ne sono provvisti) in accoppiamento con il simulatore del diaframma: è bene pertanto disinserire l'automatismo per la misurazione a tutta appertura e procedere con la misurazione stop-down in tuti quei casi si renda necessario l'uso di questa piccola appertura.
Ugual problema sorge con il Micro-Nikkor 55mm: quest'obiettivo, alle brevi distanze, autoregola il suo diaframma in base alla messa a fuoco; ciò non può essere saputo dall'esposimetro per cui, anche in questo caso è preferibile la lettura dell'esposizione con il diaframma chiuso sul valore reale.



LE ALTRE CARATTERISTICHE


La leva di carica, ben dimensionata, avanza un fotogramma, carica l'otturatore ed il contafotogrammi in un'unica rotazione di 155°: non è possibile il caricamento additivo.
Il pulsante per il blocco dello specchio può essere azionato indifferentemente ad otturatore carico o scarico ed, a differenza della Nikon F, esso scatta subito verso l'alto appena spinto il pulsante verso il basso.
Il controllo visivo della profondità di campo si effetua premendo l'apposito pulsante disposto sul lato destro del pentaprisma: L'operazione è molto semplice ed avviene in modo naturale senza distogliersi delle altre operazioni; basta spostare il dito indice dal pulsante di scatto a quello sulla sua sinistra.



GLI ACCESSORI

Pressoché tutti gli accessori della Nikon F possono essere usati sulla Nikkormat FTn: fanno eccezione i mirini, gli schermi di messa a fuoco, i dorsi-motore con i relativi accessori e qualche particolare pezzo espressamente studiato per l'impiego con la Nikon F che ha oramai superato il decimo anno di vita.
Malgrado ciò la Nikkormat FTn ha a sua disposizione un corredo di accessori veramente invidiabile.