giovedì 17 ottobre 2019

LA PICCOLA REGINA NIKON F-100

Non "brucia" pellicola a raffiche da 8 fotogrammi al secondo, non consente di intercambiare i mirini, non vede a colori come la F-5. Ma la nuova Nikon F-100 potrebbe rappresentare, per impostazione e completezza delle funzioni, una valida ed "economica" alternativa all'atuale ammiraglia della casa Giapponese.



La Nikon F-100 va a sostituire la pur valida Nikon F-90X creando un nuovo settore di mercato e offrendo una possibilità di scelta in più a chi ha bisogno di una reflex dalle caratteristiche spiccatamente professionali.
Lo slittamento verso l'alto delle posizioni, da un lato rende più variegata l'offerta e più accessibili fotocamere dalle caratteristiche fin ora esclusive delle ammiraglie.
Dall'altro, però, nell'attesa dell'assestamento delle posizioni nelle fasce basse con nuovi aparecchi meno completi, ma più economici, l'innalzamento dei gradini più alti rende le nuove reflex difficilmente avvicinabili dalla maggior parte dei fotografi. La F-100, infatti, al pari della rivale eos3, avrà un prezzo di poco inferiore ai tre milioni di lire per il solo corpo.



REFLEX AD ALTA DENSITA


In occasione del contatto con la nuova F-100, la sensazione immediata è quella di avere a che fare con una macchina robusta, pesante quanto basta, concentrata. E, in effetti, un concentrato di tecnologia lo è davvero. Attendendo con impazienza qualche esemplare definitivo per "torchiarlo" sul campo (i primi mostrati alla stampa erano dei prototipi), diamo un occhiata alle carateristiche tecniche della nuova Nikon, cominciando dalla struttura. Il frontale, la calotta superiore e il fondello del corpo macchina sono realizzati in lega di magnesio; la fotocamera è poi protetta nei punti di maggior usura e in corispondenza
dell'impugnatura con un rivestimento in gomma anti scivolo. E per confermare la vocazione professionale, Nikon garantisce la tropicalizzazione della sua reflex, la resistenza, cioè, a polvere e umidità.
La disposizione dei comandi e alcuni particolari estetici ricalcano abastanza fedelmente quelli della F-5: il pulsante di scatto coronato dall'interruttore generale, quello per la scelta dei modi di esposizione, per la conpensazione dell'esposizione, il selettore dei modi di lettura esposimetrica e quello per la cadenza di avanzamento del film, occupano sulla calotta le stesse posizioni rispetto all'amiraglia F-5. Le analogie prosseguono per la presenza della seconda ghiera a portata di pollice per la regolazione dei diaframmi (o per la compensazione dell'esposizione), del selettore dell'area AF attiva e, sempre sul dorso, del pulsante di blocco esposizione-AF e dell'avvio autofocus separato dal pulsante di scatto.
Completano, sul retro della reflex, due pulsanti, per l'impostazione delle funzioni personalizzate (ben 22) e per il blocco del diaframma e del tempo contro spostamenti accidentali.
A sinistra della calotta troviamo una torretta che, oltre al già citato selettore della cadenza di avanzamento, ospita i pulsanti ISO, per la sensibilità della pellicola, BKT per impostare il bracketing e un terzo per regolare le funzioni flash. L'ergonomia della macchina è ben studiata, con l'impugnatura massiccia che consente un buon appiglio alle dita. Tra gli accessori presentati insieme alla F-100 c'è il battery pack impugnatura multi power high speed MB-15 che ha una triplice funzione: consente innanzitutto una presa molto più comoda per le riprese verticali anche per la riproposizione del pulsante di scatto e delle varie ghiere di regolazione; da accesso a vari tipi di alimentazione (sei stilo AA o un accumulatore ricaricabile al NiMh) e, proprio grazie all'aumento del voltaggio rispetto a quello fornito dalle quattro pile stilo standard, consente di incrementare le prestazioni del sistema di avvanzamento del film e del sistema AF.

LA TECNICA


Già, le prestazioni: i tecnici Nikon hanno travasato nella F-100 lo stesso sensore autofocus Multi-CAM 1300 impiegato sulla F-5.
Sulla nuova reflex, però la cadenza di scatto sostenibile continuando a tenere a fuoco un soggetto in movimento è "limitata" a 4,5 fotogrammi al secondo contro (gli otto della F-5); e questa velocità di raffica coincide con la cadenza massima ottenibile dal motore di avanzamento della pellicola a dimostrazione della bontà del sensore AF. Con l'impugnatura, come detto, le prestazioni aumentano anche se non in maniera considerevole: si passa da 4,5 a 5 scatti al secondo, sempre in focus tracking; insomma, l'MB-15 migliora sopratutto l'ergonomia e l'autonomia dell'alimentazione.
Il sistema AF opera su 5 zone disposte a croce; sono selezionabili manualmente attraverso il selettore sul dorso, ma è possibile lasciar fare alla macchina che, in servo AF, sceglie dinamicamente il sensore corispondente al soggetto anche se questo si sposta all'interno dell'inquadratura. La F-100 dispone di un otturatore elettronico con tempi da 30 a 1/8000 di sec e sincro-X a 1/250 di sec; espone in modo programmato flessibile, automaticamente a priorità dei tempi o dei diaframmi e in manuale.
Il sensore matrix adibito al controllo dell'esposizione è invece complettamente nuovo: costituito da 10 settori, opera in combinazione con il sensore AF e, grazie a 30.000 situazioni reali pre impostate in fabbrica, dovrebbe assicurare un controllo più accurato dell'esposizione. Oltre al Matrix 3D, la F-100 consente anche la lettura spot e semi spot. Apprezzabile il bracketing disponibile senza ricorrere a costosi dorsi datari e impostabile su due o tre fotogrammi con valori di esposizione scalabili. Nikon risponde, per quanto riguarda la lettura flash TTL, il sensore multiplo a 5 settori che dosa la quantità di luce in base a una serie di lampi di monitoraggio precedenti lo scatto vero e proprio e, come quello per luce continua, opera in sinergia con il sistema AF. Le altre funzioni legate all'uso del lampeggiatore prevedono la possibilità di sincronizzare con i tempi lenti o sulla seconda tendina, di ridurre l'effetto occhi rossi e di pilotare in TTL a distanza anche senza cavi uno o più lampeggiatori.




A CHI SARA DESTINATA?

Anche solo da questa sintetica panoramica sulle caratteristiche della F-100 ci rendiamo conto che la nuova macchina ha i numeri per soddisfare anche i palati più esigenti. Le prestazioni offerte, se escludiamo l'intercambiabilità dei mirini, il sollevamento manuale dello specchio, la cadenza di scatto massima, il sensore esposimetrico e alcuni altri particolari di maggiore o minore importanza, sono paragonabili a quelle della ben più costosa F-5. Ma sono altrettanto evidenti i nuovi traguardi raggiunti che la distinguono dalla F-90X: il sensore AF Multi-CAM 1300, la costruzione tropicalizzata, la disposizione dei comandi più razionale e completa segnano un deciso passo in avanti rispetto alla vecchia Nikon.


La Nikon F-100 in vendita dalla fine di Gennaio 1999 a poco meno di 3 milioni di Lire, con il nuovo zoom 28-105 f/3,5-4,5. (Nell'immagine non è il nuovo zoo Nikon, ovviamente).

Un particolare della calotta dalla finitura ruvida con il display e il selettore del modo di lettura esposimetrica sul pentaprisma. IL pulsante di scatto coronato dall'interruttore generale, quello per la scelta dei modi di esposizione, quello per la compensazione dell'esposizione, il selettore dei modi di lettura esposimetrica sul pentaprisma, occupano sulla calotta  le stesse posizioni rispetto all'amiraglia F-5.



Il selettore del sensore dell'autofocus a cinque zone selezionabili dal dorso



CON IL BATTERY PACK MB-15



Ne guadagna sicuramente l'ergonomia e l'autonomia, anche perché come raffica si va da 4,5 fotogrammi al secondo a 5.

Occorrono 6 batterie di tipo AA da 1,5V alcaline, oppure ricaricabili sempre dello stesso tipo da 1,2V























L'articolo è tratto da rivista originale dell'epoca. Per quanto riguarda le immagini sono di proprietà del blogger per tanto è vietato l'uso senza autorizzazione.












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